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Cronaca

Il traffico di sostanze stupefacenti dietro l'accoltellamento avvenuto nel pronto soccorso

Gli inquirenti della polizia di Stato stanno cercando di ricostruire i moventi che hanno portato un 33enne a ferire gravemente l'avversario 26enne

Dopo una notte di interrogatori, iniziano a delinearsi con maggior chiarezza i retroscena che, nella serata di martedì, hanno visto un regolamento di conti in piena regola all'interno del pronto soccorso di Rimini. Grave per il molto sangue perso, ma non in pericolo di vita, il 26enne napoletano raggiunto dai fendenti scagliati dall'avversario, un 33enne, che mercoledì mattina è stato portato in tribunale per l'udienza di convalida. Ferito e feritore sono entrambi vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, per reati contro il patrimonio e legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, ed è proprio in questo secondo campo che potrebbe essere maturata l'aggressione.

Regolamento dei conti al pronto soccorso: accoltellato davanti ai medici

Un'aggressione andata in scena in due tempi e, secondo quanto ricostruito, sarebbe iniziata in un bar di Miramare dove i due si sono incontrati. Una prima discussione che si è poi animata tanto che, il 33enne, ha estratto un coltello con il quale ha raggiunto di striscio l'avversario il quale è scappato all'esterno dove è montato su una vettura, guidata da una ragazza, che si è diretta verso il pronto soccorso dove il 26enne si è presentato per farsi medicare le ferite.

I sanitari si sono presi cura del ferito, mentre la ragazza e gli amici del giovane lo attendevano nella sala d'aspetto, quando all'improvviso si è materializzato nell'ambulatorio il 33enne che, armato di coltello, ha colpito ripetutamente l'avversario mentre, dal pronto soccorso, è partito l'allarme che ha fatto arrivare sul posto una pattuglia della polizia di Stato. Gli agenti sono riusciti a catturare l'aggressore mentre stava fuggendo e, il 33enne, è stato ammanettato e portato in Questura. Mercoledì mattina, durante il porcesso per direttissima, l'aggressore ha ammesso gli addebiti raccontando, però, una versione diversa dei fatti. Secondo quanto emerso, il 33enne vantava da diverso tempo un credito dal ferito il quale, nonostante i solleciti, non si rpesentava agli appuntamenti per restituire il denaro.

Si sarebbe quindi incontrati casualmente nel bar di Miramare dove hanno iniziato a litigare e, il 33enne, sarebbe stato quindi raggiunto al volto da un tavolino scagliato dal 26enne e, per difendersi, ha afferrato un coltello dal bancone con il quale ha ferito di striscio il giovane che è poi fuggito. Con la lama ancora in tasca, l'aggressore si è quindi presentato al pronto soccorso per essere refertato e, qui, ha incontrato il 26enne e i suoi amici che hanno iniziato a minacciarlo facendo poi nascere il tafferuglio che ha portato alla seconda coltellata che ha colpito il giovane sotto l'ascella sinistra. Il ferito è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni e mercoledì mattina il 33enne, difeso dall'avvocato Marco Ditroia, ha chiesto i termini a difesa. Accusato di lesioni aggravate, il giudice ha aggiornato l'udienza al prossimo 5 novembre disponendo per l'aggressore gli arresti domiciliari.

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