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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Unindustria a Gnassi: "Si lavori per rendere attrattivo il territorio, ora non lo è"

E' necessario un impegno collettivo tra imprese e pubbliche amministrazioni: le prime "devono innovare e investire, internazionalizzarsi", le seconde "mettere a disposizione le regole per poterlo fare"

Bandire la contrapposizione tra amministrazione e mondo delle imprese, più volte cercata dal sindaco Andrea Gnassi, in nome della "collaborazione e condivisione". Si apre tra le polemiche il 2015 a Rimini. Il discorso di fine anno del primo cittadino è infatti solo l'ultima di una serie di prese di posizione che hanno infastidito non poco la locale associazione degli industriali. E non solo. Unindustria, precisa una nota, esprime così "solidarietà" ai sindaci di Rimini e San Lazzaro di Savena per "le pressioni ricevute" per la politica anti-cemento. Ma non ci sta a vedere screditati il settore manifatturiero e quello delle costruzioni in particolare. Anche perchè "se non si voleva tutto questo consumo del territorio sarebbe bastato non autorizzare gli interventi". Soprattutto, gli industriali "non riescono a comprendere la contrapposizione e l'accanimento nei confronti delle imprese che emergono dalle numerose prese di posizione di questi ultimi tempi da parte del sindaco di Rimini". "Il territorio - ragionano - deve essere più attrattivo per le imprese", attraverso "un atteggiamento di accoglienza favorevole" da parte delle amministrazioni. Esempi ce ne sono in regione, dalla Toro Rosso a Faenza alla Philip Morris a Crespellano (Bologna). Ma "nessuno a Rimini".

In riviera c'è insomma "poca attenzione al manifatturiero" e infatti non è partita la realizzazione dell'area industriale di Rimini Nord e non si conosce la data di approvazione del Psc. E' necessario un impegno collettivo, sostiene Unindustria, imprese e pubbliche amministrazioni: le prime "devono innovare e investire, internazionalizzarsi", le seconde "mettere a disposizione le regole per poterlo fare". Unindustria, prosegue la nota, da anni condivide il principio del non consumo del territorio e "l'idea di uno sviluppo sostenibile", con zona mare e centro storico da cui partire.

Ma sottolinea anche che "quando si parla di 15.000 abitazioni sfitte occorre precisare che l'invenduto di nuovi appartamenti è sotto il 10%, negli altri casi si tratta di appartamenti a disposizione di proprietari non residenti, di residenti che li affittano nel periodo estivo, di residenti che li tengono per figli o parenti e in minima parte di turnover fisiologico". Insomma, tirano le fila gli Industriali, Gnassi abbandoni la volontà di "creare contrapposizione tra amministrazione pubblica e mondo delle imprese", e metta in campo "iniziative che abbiano continuita'" . Con l'auspico, concludono, che i quasi 300 milioni di euro da cantierare siano in "appalti di dimensioni tali da permettere la partecipazione delle piccole e medie imprese locali".

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