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Cronaca

Vendita gadget fascisti, Rossi: "spettacolo indegno messo in scena dalla minoranza"

Ira della consigliera regionale del Pd prima firmataria della legge che vuole vietare la messa in commercio

“Ieri durante la seduta dell’Assemblea legislativa abbiamo assistito a qualcosa di molto grave. I consiglieri di minoranza hanno messo in scena uno spettacolo di bassa lega fatto di interventi pretestuosi e pseudo colpi di teatro che avevano un solo obiettivo: far perdere tempo e impedirci di approvare una risoluzione che chiedeva alla Regione di adoperarsi perché il commercio di gadget con immagini del regime fascista e nazista venga proibito per legge. Con i loro interventi i consiglieri di minoranza sono riusciti nel proprio intento. Hanno tenuta bloccata l’aula per due ore impedendoci di votare la risoluzione e di passare a discutere di tanti altri temi importanti. Il loro grande successo, però, è tutto qui. La risoluzione verrà messa all’ordine del giorno e approvata durante la prossima assemblea. Per i nostalgici non c’è posto in questa Regione. Si mettano il cuore in pace e facciano opposizione in maniera costruttiva, se ne sono capaci, senza perdere tempo cercando di difendere valori già sconfitti oltre sessanta anni fa e di cui dovrebbero solo vergognarsi”. Così la consigliera regionale PD Nadia Rossi, prima firmataria della risoluzione.

“La vendita dei gadget fascisti – afferma la Consigliera – è un fenomeno molto diffuso anche nella nostra regione. Derubricare questo tipo di commercio a folklore, banalizzare il messaggio che questa paccottiglia porta in sé è inaccettabile, soprattutto in un territorio che ha pagato un prezzo così alto per affermare valori che oggi sono il fondamento della nostra democrazia. Lo stesso comportamento tenuto dalle minoranze in Assemblea ci conferma che su questo tema non occorre mollare la presa”.

Gli stessi concetti vengono ribaditi dal Presidente del Gruppo PD Emilia-Romagna Stefano Caliandro. “In una terra come la nostra, che ha dato un apporto determinante alla Liberazione del Paese dal nazifascismo non è accettabile che passi sotto silenzio o venga considerata una normale attività commerciale la vendita di oggetti inneggianti al regime.  La Regione Emilia-Romagna, come fatto con la Scuola di Pace di Monte Sole e la Legge sulla Memoria del '900, non può esimersi dal promuovere il rispetto di valori e principi che sono alla base della nostra Costituzione. Come PD - conclude Caliandro - ci impegneremo perché l'approvazione avvenga nel corso della prossima assemblea”.

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