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Cronaca

Il vicesindaco Gloria Lisi: "licenzieremo la maestra, pronti ad aiutare i genitori"

Conferenza stampa convocata d'urgenza in Comune dopo l'arresto di Loredana Pacassoni per i maltrattamenti agli alunni

"Queste sono immagini che non avremmo mai voluto vedere". Così ha commentato, a caldo, il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi dopo la diffusione del video dei carabinieri che inchioda Loredana Pacassoni, la maestra violenta dell'asilo "Il Delfino" arrestata dai militari dell'Arma per aver maltrattato i suoi alunni di appena 3 anni. Una conferenza stampa convocata d'urgenza a palazzo Garampi, venerdì mattina, alla quale oltre alla Lisi nella sua qualità di assessore alle Politiche dell'Educazione e della Famiglia, ha partecipato anche il dirigente Fabio Mazzotti. "Siamo pronti ad agire nei confronti della maestra con tutti i provvedimenti disciplinari a nostra disposizione - ha aggiunto la Lisi - fino ad arrivare al licenziamento. Non possiamo rimanere indifferenti a quel video agghiacciante dove si vedono i bambini terrorizzati per i maltrattamenti e i loro compagni costretti a stare a guardare. Questo è un colpo che ci ferisce pesantemente come amministratori e come genitori. Io sono favorevole all'installazione delle telecamere in luoghi come questi: sono disposta a sacrificare un pezzo della mia privacy per salvaguardare i più deboli. Al momento, tuttavia, è prematuro valutare se il Comune si costituirà parte civile nel processo contro la maestra ma, già da sabato, siamo disponibili a incontrare i genitori dell'asilo 'Il Delfino'".

"Come responsabile dei Servizi Educativi - ha aggiunto Mazzotti - a questa vicenda e all'insegnante abbiamo dedicato molta attenzione proprio per i precedenti specifici del 2010. Stiamo parlando di una maestra che lavora nelle scuole dal 1975 e, mai, si erano verificati problemi simili. Nell'episodio di 6 anni fa, inoltre, dopo il provvedimento di sospensione dall'insegnamento era arrivata una lettera da parte dei genitori dell'asilo 'La Vela'. dove si era verificato il maltrattamento, con 25 firme che chiedevano il reintegro della donna proprio perchè da tutti stimata. In quella occasione e per la quale il giudizio è pendente in Tribunale, secondo quanto da noi ricostruito, la Pacassoni aveva messo in castigo un bambino di 5 anni che si era fatto la pipì addosso senza dargli la possibilità di andare in bagno a cambiarsi".

"All'epoca - ricostruisce il dirigente dei Servizi Educativi - dopo la sospensione di 10 giorni l'insegnate era stata spostata ai Musei per qualche mese per evitare che venisse a contatto coi bambini. Poi era stata reintegrata nell'insegnamento e le era stato affidato un bambino portatore di handicap con il quale, per 3 anni, aveva fatto un lavoro eccellente con tanto di certificazione da parte di altre maestre. Nel 2013, dietro sue insistenze, le era stata affidata una classe all'asilo 'Il Delfino' ma, per evitare il sorgere di altri problemi, le erano state comunque affiancate altre maestre di nostra fiducia che, però, non si sono mai accorte dei suoi comportamenti violenti nei confronti dei bambini".

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