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Cronaca

Cittadini scendono in strada contro l'installazione dell'antenna di telefonia e bloccano i lavori

Monta la protesta in via Anna Magnani a Viserba, intervenuta anche la polizia. I consiglieri Mario Erbetta e Gioenzo Renzi al fianco dei cittadini

Monta la protesta contro l'installazione di una antenna di telefonia a Viserba. Decine dicittadini sono scesi in strada, in via Anna Magnani, per opporsi all'antenna. I residenti sono riusciti a interrompere i lavori, inizialmente solo un'interruzione, ma poi, dopo ore di protesta alla fine i cittadini hanno avuto la meglio e per il momento l'installazione è sospesa. Gli operai hanno così dovuto  incrociare le braccia e non procedere con le loro mansioni, impossibile andare avanti. In tanti temono che l'antenna possa essere dannosa per la salute e sono preoccupati per il 5G. Sul posto è intervenuta anche la Polizia per controllare che la situazione non degenerasse e in via Anna Magnani ha raggiunto i residenti anche il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi, che ha ascoltato problemi e proteste dei cittadini.

Antenna a Viserba, monta la protesta

"Brutto risveglio per i viserbesi - ha dichiarato il consigliere comunale Mario Erbetta che, da sempre, ha contestato l'installazione dell'antenna. - Nonostante si siano raccolte tantissime firme, nonostante la mia interrogazione in Consiglio Comunale e quella del collega Renzi, nonostante anche il consigliere Marcello abbia fatto una nuova interrogazione sul tema, stamattina hanno iniziato a montare l'antenna a Viserba della Iliad. Alla mia interrogazione dove chiedevo tutta la documentazione e tutte le autorizzazioni Ausl e Arpa per controllare la correttezza amministrativa delle stesse ad oggi non mi e' ancora pervenuto nulla nonostante abbia fatto una richiesta urgente entro 5 giorni. Mi e' arrivata solo la comunicazione dell'Assessore Montini che chiedeva la proroga dei tempi in attesa della documentazione dagli altri enti che hanno rilasciato pareri".

"Come al solito - tuona Erbetta - un prendere tempo per poter realizzare un'opera che danneggiera'  la salute dei cittadini Viserbesi. Si poteva aspettare a montare l'antenna, il Comune doveva fermare l'installazione in attesa di fornire i documenti e di aprire un tavolo con la compagnia telefonica e il comitato promotore della raccolta firme. Il buon senso non e' di questa Giunta e di questo Sindaco. Invito i Cittadini di Viserba a tutelare i loro diritti facendo un veloce ricorso al Tar con sospensiva e a denunciare l'accaduto alla Procura della Repubblica per verificare eventuali reati se esistenti. Comunque i Viserbesi nel 2021 alle urne non dimenticheranno l'accaduto e non dimenticheranno il silenzio assordante dei consiglieri eletti a Viserba che si sono fatti ombra nell'occasione".

In una nota stampa il Comune di Rimini ha precisato che "Preso atto della decisione della compagnia telefonica Iliad di non procedere con i lavori, regolarmente autorizzati perché conformi alle leggi vigenti da Comune di Rimini, Ausl, Arpae, e Soprintendenza, di installazione di un impianto radio mobile in un terreno privato in via Baroni, l’amministrazione comunale di Rimini ribadisce la propria disponibilità a confrontarsi con la stessa azienda per individuare una eventuale collocazione alternativa all’impianto autorizzato, tenendo conto delle sensibilità e dei rilievi espressi dai residenti nella zona”.

L'intervento di Renzi

Nell’ultimo Consiglio Comunale del 30 aprile scorso, avevo presnetato al sindaco una interrogazione appena erano partiti i lavori delle fondazioni e della base di cemento armato, su cui doveva essere installato l’antenna alta 30 metri: per conoscere la ragione dei pareri favorevoli espressi da ARPA e dal SUAP, chiedendo di valutare le osservazioni dei cittadini e sospendere l’installazione in corso.
Sono trascorsi ormai 15 giorni e non ho avuto ancora risposta dall’Amministrazione Comunale, nonostante la mia interrogazione fosse di estrema urgenza con risposta scritta entro 5 giorni, come previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale. Comunque, senza dubbio, la collocazione della nuova antenna doveva avvenire in una posizione lontana dalle abitazioni esistenti, come prevedono gli art. 16 (minimizzazione dell’impatto visivo) e l’art. 17 (minimizzazione dell’esposizione) del ”Regolamento Comunale per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telefonia mobile e la minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici”.

Invece, l’installazione della nuova antenna, alta 30 metri, è stata autorizzata, dall’Ufficio SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Rimini, su un terreno privato, ubicata a circa 10 metri dalle finestre e dai balconi di una palazzina con 16 appartamenti e 40 residenti; nel mezzo di un centro residenziale, in un raggio di 70 metri le onde elettromagneti interessano 60 palazzine e circa 300 persone; in un raggio di 500 metri, sono comprese 100 palazzine e 500 residenti;  con attorno all’antenna i parchi giochi per i bambini. Inoltre, la nuova antenna si troverebbe a 200 metri da un asilo nido, da una scuola materna e a 100 metri da un Centro Anziani.

E’ incredibile: la cartografia presentata per il rilascio dell’autorizzazione sembra antecedente all’anno 2000, in quanto non risulta l’Asilo Nido e la Scuola per l’Infanzia costruiti nel 2009 e nemmeno la Via Ceccaroni risalente a 5-6 anni. Si suppone che l’Ufficio Tecnico del Comune di Rimini, non abbia fatto le necessarie verifiche della planimetria con l’esistente territorio abitato e urbanizzato, né sia stato compiuto un sopralluogo. Ancora, va considerata l’attuale esistenza di un’altra antenna per la telefonia mobile, alta 25 metri, nell’ambito di circa 200 metri, in via Pasi, le cui onde elettromagnetiche sommate a quella autorizzata in via Baroni supererebbero il limite di 6v/m in due edifici di via Beltramini. L’Amministrazione Comunale ha assecondato più le logiche burocratiche, che la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’impatto ambientale. Per ora, quest’oggi, “l’antennone” è arrivato a Viserba, ma dinnanzi alla protesta dei residenti, ha fatto marcia indietro. Speriamo che l’Amministrazione Comunale, dopo tanta superficialità, recepisca le ragioni fondate dei cittadini.

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