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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Riorganizzazione ospedaliera: "Nessun depotenziamento per Santarcangelo"

Lovecchio è stato categorico nel ribadire come per il reparto di Santarcangelo di Romagna non vi sarà alcuna modifica né tantomeno un depotenziamento

La riorganizzazione della rete ospedaliera della Romagna al centro della seduta della quinta commissione consiliare tenutasi giovedì mattina nella sede del Consiglio comunale di Rimini. La seduta, aperta al pubblico, ha visto una forte partecipazione di cittadini ed associazioni; tra queste, in particolare, una folta delegazione di donne per il reparto di chirurgia senologica dell’ospedale di Santarcangelo di Romagna. L’Ausl di Romagna era rappresentata in aula dal direttore del distretto di Rimini, Saverio Lovecchio.

È stato lo stesso dottor Lovecchio ad introdurre il piano di riorganizzazione ospedaliera e ad approfondire i punti emersi durante gli interventi dei consigliari comunali. Particolare attenzione è stata rivolta al presente e al futuro del reparto di senologia dell’ospedale Franchini di Santarcangelo di Romagna. Lovecchio è stato categorico nel ribadire come per il reparto di Santarcangelo di Romagna non vi sarà alcuna modifica né tantomeno un depotenziamento. "Si tratta di una eccellenza riconosciuta ed apprezzata in tutta la regione, con numeri di interventi, qualità professionale e portata territoriale tali da non mettere nemmeno in discussione la sua operatività attuale e futura - ha evidenizato -. Si tratta nello specifico di una reparto che, per la particolare tipologia degli interventi che compie (abbondantemente sopra la soglia minima richiesta dei 100) può tranquillamente operare in autonomia. Presidi territoriali e specializzazioni di area vasta sono d’altronde due aspetti che debbono viaggiare insieme".

Più in generale Lovecchio ha rassicurato sul fatto che ogni territorio provinciale compreso nell’Ausl Romagna c"ontinuerà a rimanere autosufficiente". Per quanto riguarda la salvaguardia e il potenziamento delle tante eccellenze sanitarie espresse dai singoli territori, queste saranno coordinate e sviluppate in maniera tale da ottimizzarne le modalità lavorative. In merito alle tempistiche entro cui rendere effettivo il riordino della rete ospedaliera "i tempi massimi previsti sono quelli di marzo, ma la speranza è quella di ultimarla prima, anche se saranno poi i singoli territori a dover sviluppare un calendario in grado di conciliare scadenze ministeriali con il necessario confronto locale". Sui costi Lovecchio è stato molto chiaro, precisando come "non siano previsti risparmi di spesa diretti dalla riorganizzazione, ma solo un effetto indiretto legato alla ottimizzazione delle modalità organizzative".

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