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Cronaca Marina Centro / Viale Amerigo Vespucci

Il ristoratore esasperato: "Bollette della luce raddoppiate, chiudo i locali per protesta"

Il titolare di Chi burdlaz e del Pesce innamorato: "E' una mazzata peggio del Covid, un gesto plateale per non abbassare per sempre le serrande lasciando a casa i dipendenti"

E' pronto a chiudere i suoi ristoranti per dare un segnale contro il "caro bollette" con l'intenzione che "i buchi neri nel cuore di Marina Centro possano essere un segnale forte della situazione in cui versano i ristoratori". A mettere in campo la protesta, nella serata del primo settembre, è Simone Angeli titolare di Chi burdlaz e del Pesce innamorato che in appena due mesi si è visto letteralmente raddoppiare la spesa per l'elettricità. "Una vera e propria mazzata - spiega l'imprenditore -  che ci sta mettendo in ginocchio. A fronte di una spesa che, negli anni scorsi, si aggirava sui 7mila euro le ultime bollette sono schizzate a quasi 14mila euro al mese. Se, a questo, ci aggiungiamo anche l'aumento delle materie prime è evidente come il settore sia al limite. A conti fatti, in un anno dovremo sborsare 200mila euro in più. Una cifra che è più alta del nostro incasso netto".

Locali spenti e senza clienti, un segnale quindi per attirare l'attenzione non solo dei passanti?
Per me è una forma di protesta estrema perchè, in tanti anni di attività, siamo rimasti sempre aperti. Anche durante la pandemia, per tirare avanti, abbiamo fatto l'asporto. Adesso questa è la mazzata finale ed è bene che si sappia che, come imprenditori, siamo stati lasciati soli.

Un immediato futuro per nulla roseo quindi?
Fortunatamente la stagione estiva è andata molto bene, su questo non ci possiamo lamentare. Ma sul fronte degli aumenti gli ultimi due mesi sono stati un bagno di sangue e, con l'arrivo dell'inverno, difficilmente riusciremo a far fronte a bollette che inevitabilmente saranno ancora più alte. Non vedo assolutamente la luce in fondo al tunnel anche perchè, adesso, stiamo già pagando i prestiti che abbiamo avuto per la pandemia e che vanno a pesare ulteriormente sul bilancio. Questa è una mazzata peggio del Coronavirus e rischia di farci abbassare le serrande per sempre con tutte le conseguenze del caso. Chiudendo saremo costretti a licenziare i dipendenti con una reazione a catena che danneggerà tutta l'economia.

Molti imprenditori stanno "scaricando" gli aumenti sui clienti finali, cosa ne pensa?
I prezzi sono già al limite e ulteriori aumenti ci farebbero finire fuori mercato innescando un vortice ancor più pesante.

Ha in mente altre forme di protesta oltre a quella del primo settembre?
Come ho detto, questo per me è un segnale molto forte dal momento che i nostri locali sono sempre rimasti aperti. Non escludo che, se la situazione dovesse andare a vanti o addirittura peggiorare, ci saranno altre forme per attirare l'attenzione sulla crisi del nostro settore fino a quella estrema di chiudere i battenti. Rincari come questi hanno eroso tutto il margine di guadagno e, con questi conti, è impossibile poter tirare avanti lavorando in rimessa.

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