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Cronaca

Ritorno a scuola, Ugl: "Personale Ata al 40% e scarseggiano anche gli insegnanti"

Il segretario regionale del sindacato Ugl indica due criticità: "La carenza di risorse messe a disposizione dallo Stato per le assunzioni e una programmazione centrale sempre tardiva e approssimativa"

“Come ogni anno, anche questa volta, alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico ci troviamo costretti a segnalare l'insufficiente dotazione organica del personale Ata, vista l'immissione in ruolo stabilita dal governo attraverso il Miur che stabilisce 12.193 posti a livello nazionale, a fronte di una effettiva disponibilità di 24.000 persone per l'anno scolastico 2021/2022. La dotazione consente una copertura media del 40% rispetto alle reali necessità e la carenza riguarda le tre principali categorie professionali: assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici. Un problema che coinvolge, purtroppo, anche l'Emilia-Romagna”. A lanciare l'allarme è Tullia Bevilacqua, segretario regionale del sindacato Ugl Emilia-Romagna.

“Ed anche sul fronte degli insegnanti la situazione non è rosea, visto che l'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna ha riconfermato soltanto l’organico dei docenti già assegnato anche per l’anno scolastico 2021/2022, in numero insufficiente a garantire la ripartenza delle lezioni in presenza senza criticità - continua la sindacalista - Si sconta una doppia, endemica, criticità: la carenza di risorse messe a disposizione dallo Stato per le assunzioni del settore scolastico e una programmazione centrale sempre tardiva e a volte anche approssimativa, a maggior ragione in questi ultimi 12 mesi segnati dalla pandemia e dalle misure emergenziali adottate dai vari governi e con ricadute sui territori regionali. Un quadro di fondo che genera confusione: si pensi, per esempio all'accesso nei vari istituti scolastici con i green pass amplificata dalla scelta del Ministero dell’Istruzione di limitarsi a fornire suggerimenti e informazioni ai presidi, piuttosto che concertare scelte condivise. Ancora una volta, dopo il fallimentare escamotage dei banchi a rotelle, il governo non ha affrontato in maniera radicale il problema di fondo. Ovvero: consentire le lezioni in presenza in tutta sicurezza attraverso misure necessarie per evitare il sovraffollamento, dimezzando il numero di alunni per ogni classe, recuperare locali reintroducendo le sedi scolastiche tagliate negli ultimi anni, ampliare il numero dei docenti e del personale Ata, allungando i contratti dell’organico Covid”.

“Limitare il personale scolastico in servizio mentre lo stesso governo, attraverso il Ministero dell’Istruzione, spiegava che la verifica sul possesso del green pass non poteva e non può essere effettuata a campione, ma quotidianamente, dunque con l'utilizzo di ulteriori addetti, è una palese incongruenza che non può essere giustificata dalla straordinarietà del momento, visto che con il Covid-19 stiamo convivendo da ormai due anni - conclude Bevilacqua - Infine, riteniamo siano anche da chiarire in quale misura i fondi messi a disposizione delle scuole con il decreto Sostegni, siano stati utilizzati effettivamente per dispositivi di tutela dal contagio nelle aule e sul versante dei trasporti pubblici e scolastici quali novità siano state adottate per evitare assembramenti di studenti nei mezzi ed alle fermate. Si è provveduto agli adeguamenti anche strutturali che avevamo richiesto a garanzia della sicurezza nelle scuole? Per saperlo e poter intervenire al meglio riteniamo utile che la Regione convochi un apposito 'tavolo' per la verifica della situazione in Emilia-Romagna”.

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