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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

A Rimini 500 rifugiati dall'Ucraina, 220 sono in hotel. Già 20 alberghi hanno dedicato delle stanze

Intanto l'assessore Kristian Gianfreda è a Leopoli: "Sono stato in un ospedale dove ho preso contatti per capire quali erano i bisogni, per organizzare le disponibilità che stanno arrivando da Rimini"

Riviera Sicura allarga la rete degli alberghi che in queste ore stanno offrendo ospitalità ai rifugiati in arrivo dall’Ucraina. Attualmente gli hotel che hanno messo a disposizione delle stanze sono saliti a quasi una ventina, sei strutture si sono aggiunte nelle ultime ore. La macchina della solidarietà è scattata e c’è chi mette a disposizione dalle tre alle cinque stanze.

Secondo i dati in possesso di Rete Sicura attualmente ci sono circa 220 rifugiati ucraini in hotel e molti ospitati in abitazioni e strutture private, tramite la rete di conoscenze. Il dato stimato, perché con precisione al momento non è possibile ricostruirlo viste le numerose iniziative dei singoli e della grande comunità ucraina presente sul territorio che conta 5mila persone, si parla di 500 cittadini ucraini che in queste ore hanno raggiunto Rimini. E gli arrivi proseguiranno, come spiega l’ufficio comunicazione di Riviera Sicura, che immagina una cinquantina di arrivi al giorno destinati ad aumentare nei prossimi giorni. “Spesso arrivano con bus o piccoli mezzi dopo viaggi sfiancanti – spiegano da Riviera Sicura -, e nel 99% dei casi le persone che si sono dirette verso Rimini è perché hanno parenti, amici o conoscenti che già risiedono sul territorio”.

L'assessore è a Leopoli

Nel frattempo l’assessore Kristian Gianfreda, con l’associazione Papa Giovanni 23° e altre realtà, sono arrivati nella cittadina di Leopoli, dove al momento giungono molti profughi per poi varcare i confini. “Sono a Leopoli, in un centro di accoglienza dove provengono le persone da varie parti dell’Ucraina – spiega in un video l’assessore -, ci sono un centinaio di persone che vengono continuamente smistate con persone che arrivano dalla parte orientale del Paese e poi si rimettono in viaggio”.

“Sono stato in stazione a Leopoli – prosegue Gianfreda -, c’erano almeno due o tre mila profughi, le organizzazioni internazionali non sono ancora presenti, c’è molta difficoltà ad organizzare gli aiuti. Nelle ultime ore il lavoro più importante è stato quello di mettere insieme i bisogni e le disponibilità. Da Rimini ci sono persone disposte a portare aiuti fino alla frontiera e per prendere le persone e portarle via. Ci sono poi persone che da dentro l’Ucraina chiedono un aiuto per uscire. Le zone più vicine a Kiev sono inaccessibili, molto pericolose, ogni giorno bisogna verificare fino dove arrivano le zone più pericolose. Qui ogni tanto arriva qualche allarme aereo e dobbiamo rifugiarci nei bunker ma al momento nulla di più. Sono stato in un ospedale dove ho preso contatti per capire quali erano i bisogni, per organizzare le disponibilità che stanno arrivando da Rimini e dall'Italia”.

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