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Cronaca Riccione

Pietre in equilibrio: l'arte del "rock balance" di Renato Brancaleoni

Se si passeggia lungo la costa romagnola verso fine ottobre, si possono inaspettatamente incontrare degli artisti. In questo caso Renato Brancaleoni, classe 1946, ex insegnante di educazione fisica e allenatore di atletica leggera

Se si passeggia lungo la costa romagnola verso fine ottobre, si possono inaspettatamente incontrare degli artisti. In questo caso Renato Brancaleoni, classe 1946, ex insegnante di educazione fisica e allenatore di atletica leggera. Vive a Riccione e, dal 2006, si dedica all’arte del “rock balance”, una delle forme d’arte più antiche della storia umana, che consiste nel creare composizioni fatte con pietre poste in equilibrio una sull’altra. Oggi Renato è uno dei “rock balancers” più conosciuti in Italia ed è uno dei firmatari del primo Manifesto artistico delle “Pietre in equilibrio”.

"Rock balance". L'arte di Renato Brancaleone



Nel 2011 ha partecipato al primo raduno dei Balancers italiani a Portonovo (Ancona) e nel 2012 al primo incontro internazionale BAWI FESTIVAL (Balanced Art World Intermeeting), sempre a Portonovo. Può essere molto rilassante osservare Renato Brancaleoni durante questa sua performance artistica, mentre sceglie le pietre e cerca di bilanciarle. Inizialmente si dubita che lui possa trovare un punto d’appoggio. Quando però riesce ad ottenere un equilibrio, lo stupore subentra allo scetticismo, e anche come spettatore si prova una pace interiore che è molto difficile da descrivere. Ci si sente in armonia con la natura.

Come si è avvicinato a questa forma di espressione artistica?
Sono un amante della  natura e di tutte le opere d’arte naturali, e ho imparato a conoscere l’arte del  bilanciamento delle pietre navigando su internet, tramite i lavori di Bill Dan e Heiko Brinkmann, due esperti in questo settore. La rock balance è diventata per me una sorta di terapia preventiva contro lo stress.

Esistono molte persone in italia che praticano la rock balance?
Quando ho iniziato si contavano su una mano ma ora penso che ce ne siano tanti altri che “giocano con le pietre”.

Quali sono i luoghi che predilige per creare?
Amo tutti i luoghi dove si possono trovare dei sassi dal momento che mi adatto all’ambiente naturale che trovo. Mi attirano luoghi con la presenza di grossi sassi rotondeggianti o con forme particolari che sono già sculture di per sé. Amo creare le mie composizioni a Riccione, Cattolica, Gabicce, Castel di Mezzo e Fiorenzuola di Focara. La costa tra Cattolica e Pesaro è fantastica.

Come avviene la creazione delle sue composizioni?
Non c’è alcun progetto iniziale. Cerco di liberare la testa da tutti i pensieri per lasciare spazio all’ascolto dei sassi che mi suggeriscono gran parte della composizione. Sono le pietre che scelgono me. E’ un continuo gioco armonico di emozioni che conduce al risultato finale.

Esistono tipi differenti di pietre in equilibrio. Ci può spiegare cos’è il “counter balance”, ovvero il bilanciamento a contrasto, tecnica da lei praticata?
Ci sono diversi modi di bilanciare le pietre. La tecnica del “counter balance” parte dal presupposto che due squilibri fanno un equilibrio. Se la pietra che posiziono su di una base non resta in euquilibrio, le pietre che posizionerò sopra di essa, creeranno un peso che bilancerà il tutto. In altre parole, delle pietre piccole possono dipendere dal peso delle rocce sovrastanti per mantenere un equilibrio.

Quanto tempo impiega per creare una composizione?
Il tempo non esiste e non deve essere un freno. In ogni caso impiego da due a quindici minuti. I momenti più favorevoli della giornata per creare sono l’alba e il tramonto perché trasmettono un alone misterioso che mi affascina.

La disturba la presenza di persone mentre crea le sue “land arts”?
Se non ci sono distrazioni e commenti in sottofondo, è molto più facile ascoltare i sassi e portare a compimento una “land art”.  Devo comunque riconoscere che avere qualcuno intorno che apprezza quello che sto facendo può essere uno stimolo positivo.

Come decide se una composizione è ultimata?
Come tutte le cose nuove bisogna procedere per gradi e scoprire ciò che non sembrerebbe possibile, ma che con l’ascolto e l’armonia del momento si può realizzare. Ho fatto bilanciamenti di oltre due metri ed altri di 50 cm e non l’avevo mai deciso prima.

Che sensazione le trasmette la ricerca di equilibrio?
Siamo soggetti con diverse caratteristiche e quindi le sensazioni che si provano quando si staccano le mani dall’ultimo sasso sono assolutamente individuali. Provare per credere!

Viste da diverse angolazioni le composizioni possono assumere varie forme. Lei quali figure riconosce quando osserva le sue composizioni?
Essendo una forma d’arte effimera le fotografie e i filmati  rimangono le uniche testimonianze che queste opere siano mai esistite. Spesso le fotografie riviste al computer rivelano delle forme e dei profili che non si erano notati prima e che attirano l’attenzione, ad esempio il profilo di un viso, la silhouettes di una donna o di un animale.

Ha una composizione preferita, che le è riuscita meglio?
Mi piace rispondere che le composizioni sono come i figli che si amano tutti. Se se si guardano solo dal punto di vista estetico, alcune delle mie land arts trasmettono emozioni più forti, sia per la forma dei sassi che anche per lo sfondo magico dell’ambiente circostante.

Preferisce lasciare che le sue composizioni ricadano su se stesse da sole?
In genere le mie sculture, essendo effimere, cadono dopo un po’ per effetto del vento o del movimento del mare. Altrimenti, quando abbandono il luogo, lascio le cose così come le ho trovate per evitare che qualcuno si faccia del male.

Queste opere dimostrano che anche una piccola pietra può incredibilmente sorreggerne una molto più grande e più pesante, e forse neanche sentirne il peso, perché i loro equilibri si fondono l’uno con l’altro.  Può questa armonia, che lei ha trovato nella natura, essere una forma d’insegnamento per noi essere umani?
Si potrebbe aprire un lungo discorso, ma a tal proposito vorrei solamente evidenziare una cosa riguardo alla diversità. Io non mi permetterei mai di forare le pietre o smussare gli angoli per creare degli alloggiamenti che favoriscono gli equilibri ma cerco e noto quelle pietre che sono naturali portatrici di questi pregi e le utilizzo per rendere più bella ed armonica la composizione. Potremmo tutti imparare a rispettare e valorizzare le differenze che esistono tra noi esseri umani.

Cosa consiglia a coloro che vorrebbero cominciare a praticare l’arte del rock balance?
Posso consigliare di cominciare ascoltando la natura e di far venire fuori il bambino che è dentro ciascuno di noi senza pretendere di essere in competizione con il mondo. La vita è bella!

Renato Brancaleoni è presente su  Flickr con il nick rebranca46 .
https://www.flickr.com/photos/59125128@N00/sets/

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