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Cronaca

Sadegholvaad: "Prepararsi a un inverno di sacrifici e austerità. Ma lavoriamo per salvare il Natale"

Le previsioni del sindaco in uno scenario di crisi economica: "Conterremo la spesa energetica delle nostre città secondo le disposizioni del Governo, ma faremo splendere Natale e Capodanno"

Sarà un inverno da lacrime e sangue. Secondo il sindaco Jamil Sadegholvaad sarà un tuffo nel passato. In un clima di austerità. Come non hanno mai vissuto gli Under 40. Come tornerà a vivere chi è più adulto. In un contesto che vedrà energia razionata, luci spente, con il rischio di chiusure anticipate per alcune attività, il sindaco di Rimini assicura che però si lavorerà per salvare il Natale. Ovvero garantire addobbi e luminarie, ma anche eventi e manifestazioni, nonostante il caro bollette. Lo dice in maniera esplicita in un intervento affidato alla sua pagina Facebook in cui, tra le righe, annuncia che: "Conterremo la spesa energetica delle nostre città secondo le opportune disposizioni del Governo. Ma, con fantasia, sobrietà e creatività, se non arriveranno naturalmente divieti espliciti, a Rimini faremo in modo che possa splendere il Natale e il Capodanno. Perché mai come quest'anno avrà un forte valore simbolico di Comunità. Sarà una festa, diversa ma comunque festa di comunità in una fase poche volte vista prima". E anche sulla promozione turistica "non rinunceremo ad esserci, durante la stagione più fredda. Vogliamo ancora una volta entrare nelle case degli italiani con la nostra vita, il nostro sorriso, le nostre storie, le nostre spiagge e le nostre colline. Della Romagna. Nel pieno dell’inverno. Perché la nostra luce non deve mai spegnersi. Oggi l’ottimismo non vola, ma sicuramente non possiamo lasciarlo al chiuso e al buio in un hangar".

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"Come Comune di Rimini rispetteremo con responsabilità e coscienza le indicazioni del Governo per contenere l'emergenza energetica che, a detta di tutti, si aggraverà nei prossimi mesi sia per famiglie e imprese - prosegue Sadegholvaad -. E' evidente come la nostra vita e i nostri comportamenti dovranno mutare segno. Lo sintetizza bene un quotidiano nazionale: basta 'tutto e sempre', torna la vita lenta. Al di là della fase emergenziale che potrà durare settimane o mesi, la necessità di riconfigurare vita privata, lavoro, relazioni intorno a concetti e abitudini ormai dimenticate (per chi ha più di 40 anni) o del tutto sconosciute (gli under 40) sarà la nuova normalità. Almeno per un po’".

"E non è solo questione di consumi - conclude il sindaco -, di maglione in più da mettere in casa, ‘voi non ve lo ricordate, ma fino a 30 anni fa era così’, e altri discorsi nostalgici e forse un po' patetici. Sarà un inverno inedito e un po' strano, ma non dovrà essere necessariamente un inverno del nostro scontento. Dovremo fare sacrifici: sì. Li vogliamo fare: è necessario. Saremo incerti, preoccupati: certamente. Ma cerchiamo già da adesso di non abbandonarci al fatalismo e alla depressione più cupa".

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