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Cronaca

In sala operatoria c'è Mako, un braccio robot in grado di operare con precisione ginocchio e anca

L'ospedale privato accreditato Villa Maria si appresta ad affrontare una delle sfide più significative dall'avvio del nuovo blocco operatorio con una tecnologia in arrivo dagli Stati Uniti

L'ospedale privato accreditato Villa Maria di Rimini si appresta ad affrontare una delle sfide più significative dall'avvio nel 2014 del nuovo e moderno Blocco Operatorio. È previsto nel mese di aprile l'avvio ufficiale della chirurgia robotica in uno dei settori di punta della struttura, quello della Chirurgia Protesica. Nei prossimi mesi presso le sale chirurgiche della struttura sarà presente il braccio robotico Mako, il più avanzato sistema al mondo che consente di inserire artroprotesi di ginocchio e anca con una precisione straordinaria. Un evento frutto di un intenso lavoro che si è svolto negli ultimi mesi culminato con il prestigioso riconoscimento da parte della multinazionale statunitense Stryker, leader mondiale nel settore della tecnologia medica, che ha designato Villa Maria Rimini come centro di riferimento in Romagna per la chirurgia robotica.

"Siamo lusingati che Stryker, una delle realtà internazionali più importanti ed un colosso nel panorama della chirurgia robotica abbia individuato in Villa Maria di Rimini una realtà sanitaria idonea per qualità e futuribilità, capace quindi di sviluppare questo innovativo progetto in Romagna, con un orizzonte di medio lungo termine - commenta Gualtiero Antola della direzione generale di Villa Maria.

"Per arrivare a questo risultato - ha precisato il direttore sanitario della struttura Giuliana Vandi - è stato necessario eseguire un adeguato percorso di formazione che ha portato quattro dei nostri chirurghi a ricevere il patentino che li abilita a svolger gli interventi protesici con l'ausilio di questo robot. Si tratta di professionisti che hanno già maturato una notevole esperienza nell'utilizzo delle tecniche tradizionali e innovative e che hanno accettato l'invito a conseguire questa ulteriore specializzazione: Alberto Busilacchi, Marco Fravisini, Paolo Razzaboni, Marco Trono. Saranno loro che andranno a effettuare i primi cinquanta interventi”.

“Questo è senz’altro un nuovo inizio per Villa Maria – dichiara Silvana Carloni, presidente del Consiglio di Amministrazione – ma soprattutto una conferma ulteriore relativa al fatto che investimenti mirati e coerenti come quelli realizzati in tecnologie e professionalità negli ultimi dieci anni, siano stati in grado di produrre vantaggi concreti per tutti, prima di tutto per gli utenti del servizio e per l’intero sistema”. 

Il braccio robotico Mako

Il sistema Mako permette al chirurgo di inserire artroprotesi d’anca e di ginocchio, monocompartimentali e totali. Tutto ha inizio con un esame Tac tridimensionale con cui si genera un modello virtuale 3D dell’anatomia specifica del paziente. Le immagini sono caricate nel software della piattaforma allo scopo di creare un programma preoperatorio personalizzato. In sala operatoria il chirurgo guida il braccio robotico all’interno del campo operatorio con la possibilità di correggere e calibrare il programma predefinito a seconda delle necessità. Le decisioni spettano quindi sempre al chirurgo che in ogni fase ha il controllo totale dell’intervento. Il braccio robotico non esegue l’intervento, non prende decisioni autonome.

"Mako - precisano gli esperti di Waldner distributore di Stryker che affiancano Villa Maria in questo delicato percorso di crescita - permette al chirurgo di lavorare con maggiore precisione e in modo meno invasivo, garantendo al paziente migliori risultati in termini di ripresa della mobilità e controllo del dolore. Fornisce al medico uno strumento dalla precisione straordinaria. L’impianto di protesi tramite il sistema robotico è, infatti, tre volte più accurato rispetto alla tecnica manuale e permette un risparmio di sostanza ossea che si traduce in una duttilità maggiore della protesi stessa e una riduzione dei tempi di recupero post-operatorio.

La diffusione in Italia e nel mondo

La tecnologia è stata sviluppata negli Stati Uniti, dove la tecnica chirurgica con il primo sistema robotico denominato inizialmente Rio è stata studiata e messa a punto dal 2006. Da allora sono stati installati più di 850 sistemi negli Usa e in altri paesi nel mondo. Sono stati eseguiti già più di 300 mila interventi, tra anca e ginocchio, di cui oltre 36 mila solamente nel 2021, da oltre 1000 chirurghi abilitati in 26 paesi del mondo. In Italia sono presenti sul territorio a oggi 25 piattaforme robotiche distribuite tra strutture pubbliche e private. La ricerca scientifica che supporta la piattaforma Mako è costituita da 145 pubblicazioni su riviste scientifiche e più di 1550 abstracts accettati a conferenze scientifiche.

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