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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Salgono a 1.800 i rifugiati ucraini a Rimini. La Prefettura amplia i Cas, Protezione civile sede operativa

Mentre la Prefettura è al lavoro per allargare i Cas, nasce un tavolo di coordinamento con sede alla Protezione civile per fare rete con le varie associazioni e rispondere alle richieste

Una comunità nella comunità. Salgono a 1.800 i profughi fuggiti dalla guerra in Ucraina presenti a Rimini. Tante storie e un unico filo conduttore: la paura dei bombardamenti. Arrivano stanchi e con pochi beni personali. Oltre alla prima accoglienza, c’è necessità di coordinare una imponente macchina organizzativa: dalla sanità all’istruzione. Ci sono le pratiche da affrontare per ottenere il permesso di soggiorno. C’è bisogno di sostegno psicologico. Come di attività per l’integrazione. Oltre al grande spirito di accoglienza giunto sin dall’indomani dei primi attacchi in Ucraina da parte degli albergatori, ora si susseguono le riunioni in Prefettura per ampliare i posti dedicati all’accoglienza con in prima linea Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai (Sistema di accoglienza integrata).

Tavolo di coordinamento

È stato costituito da martedì (15 marzo), il Coordinamento del Terzo settore deputato alle attività di sostegno e di assistenza dei profughi ucraini che si trovano a Rimini. Un tavolo formato dalle organizzazioni di volontariato, dalle associazioni di promozione sociale e dagli enti filantropici del territorio che ha lo scopo di gestire i bisogni della comunità ucraina e di mettere in rete le disponibilità di aiuto provenienti dalla cittadinanza e dal mondo del terzo settore. La sede individuata è quella della Protezione Civile in via Marecchiese. Il coordinamento fa capo alla Protezione civile comunale, con la collaborazione del Servizi sociali ed educativi del Comune di Rimini.
Gli interventi saranno divisi per ambiti in base alle specifiche richieste e necessità che emergeranno: lavoro, servizi alla persona, servizi educativi, assistenza relativa alle esigenze alimentari e materiali. A breve, inoltre, sarà attivato un numero telefonico e un indirizzo mail a cui fare riferimento per chiedere aiuto e ricevere tutte informazioni in merito.

“L'organo ha il compito di coordinare e mettere a sistema le iniziative e i progetti di assistenza, garantendo un lavoro di squadra tra le diverse realtà del terzo settore e gli altri soggetti in prima linea. Un'attività oggi più che mai necessaria e urgente – spiega l’assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda –. Per gestire al meglio un’emergenza umanitaria di questa portata serve poter contare su un coordinamento chiaro e strutturato, capace di valorizzare i diversi livelli di intervento”.

Bassa positività al Coronavirus

L'Ausl Romagna, con la collaborazione degli hotel dove la gran parte sono ospitati, sta svolgendo tamponi a tappeto, e per ora si riscontra "una bassa positività" al Coronavirus. "Tutti coloro che arrivano nel nostro Paese attraverso i canali ufficiali sono sottoposti a tamponi rapidi prima di andare nei centri di accoglienza", spiega il direttore dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori all’Ansa. Dall'autorità sanitaria si dicono "stupiti rispetto ad una situazione che descrive una bassa copertura vaccinale in Ucraina". E dunque non c'è alcun allarme di nuovi focolai dovuti agli arrivi. "Non abbiamo particolari preoccupazioni", assicura Carradori. Le vaccinazioni anti-Covid proseguono anche negli hotel dei profughi.
 

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