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Cronaca

Salta il bando per la Beach Arena: l’offerta non è risultata conforme

Solo una proposta è prevenuta al Comune di Rimini per la realizzazione del contenitore degli aventi estivi

In riferimento all’avviso pubblico per la concessione di una porzione della spiaggia libera di piazzale Boscovich per realizzare, durante l’estate, una Beach Arena, si comunica che è pervenuta nei tempi previsti dal bando (ore 13 di martedì 27 marzo) una sola proposta. A presentarla la Società consortile Network Spiaggia Rimini Srl. L’offerta non è risultata conforme a quanto previsto nell’avviso pubblico in quanto mancante di parte dei requisiti di partecipazione previsti. Pertanto, la commissione ha ritenuto non ammissibile la proposta e non ha proceduto di conseguenza alla successiva valutazione del progetto presentato. L’Amministrazione si riserva di valutare caso per caso eventuali proposte che dovessero pervenire da parte di soggetti interessati a realizzare iniziative ed eventi di carattere temporaneo capaci di integrare e "rendere ancora più attrattiva la già ricca programmazione di manifestazioni che la città di Rimini offre durante l’estate". 

“Il flop del bando per la Summer Beach Arena oltre a dimostrare la totale inconcludenza di Gnassi e della sua giunta dovrebbe far capire a chi amministra questa città che non si possono continuare ad utilizzare beni pubblici come se fossero privati, violando regole e calpestando limiti. Adesso siamo curiosi di sapere che fine farà questo bando e con che modalità si vorrà andare avanti. Il nostro sospetto è che al caos si aggiunga altro caos e a farne le spese saranno sempre e solo i cittadini”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla notizia del “flop” per l’avviso pubblico per la concessione di una porzione della spiaggia libera di piazzale Boscovich per realizzare, durante l’estate, una Beach Arena. Bando sul quale era stata la stessa consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle a sollevare pesanti dubbi in merito sia al limite temporale per l’occupazione della spiaggia libera che sui tempi per predisporre le offerte di partecipazione.

“Noi avevamo denunciato il mancato rispetto delle regole regionali che prevedono l’occupazione della spiaggia libera con installazioni per non più di 30 giorni, mentre l’avviso ne prevedeva 52 – ricorda Raffaella Sensoli - Avevamo detto che il programma triennale avrebbe dovuto tenere conto anche della Direttiva comunitaria servizi e  che l’avviso aperto per venti giorni senza alcun preavviso e con una richiesta di programmazione triennale era palesemente inadeguato proprio ai suoi obiettivi e poteva indurre a pensare male. Quello che non avevamo previsto era che sarebbe andato deserto o quasi, ma la realtà ai tempi del PD supera la fantasia. Oggi il Comune afferma che si riserva di valutare caso per caso eventuali proposte che dovessero pervenire da parte di soggetti interessati a realizzare iniziative ed eventi di carattere temporaneo. Cosa significa? Che non farà più neanche un bando, ma agirà senza procedure di pubblicizzazione? E per quanti giorni penserà questa volta di potere fare occupare la spiaggia libera? Valutando quali programmi, quali iniziative, con quali requisiti, per quanto tempo? Con affidamenti diretti? Quello che ci sembra di capire è che il Comune si riserva semplicemente di fare quello che vuole. La verità è che è in corso una guerra fra esponenti del PD locale che si addossano l’un con l’altro la responsabilità dei disastrosi risultati, elettorali e non solo – conclude Raffaella Sensoli -  È indispensabile che la Regione vigili accuratamente perché questa guerra fra Gnassi, Petitti, Pruccoli ed altri esponenti del PD locale non produca il mancato rispetto delle regole regionali e dell’interesse dei cittadini e del turismo”.

Italia Nostra, Comitato Spiagge Libere Rimini, One Labour Party sono moderatamente soddisfatte per l’attenzione che siamo riusciti ad attirare sul tema, ma ancora non consideriano la partita chiusa. "Sebbene fosse sin da principio evidente - spiegano in una nota stampa - che nessuno, se non preparatosi in precedenza, avrebbe potuto presentare una proposta adeguata ad un progetto del genere in 20 giorni, non ci sono mai nemmeno state concesse indicazioni su cosa sarebbe successo in caso di mancato affidamento. Anche oggi la sola dichiarazione: 'L’Amministrazione si riserva di valutare caso per caso eventuali proposte che dovessero pervenire da parte di soggetti interessati a realizzare iniziative ed eventi di carattere temporaneo capaci di integrare e rendere ancora più attrattiva la già ricca programmazione di manifestazioni che la città di Rimini offre durante l’estate' spiega ben poco delle intenzioni. Palco e chiringuitos rimarranno comunque ad occupare la spiaggia per 50 giorni o si provvederà a rispettare i 30 delle normative regionali? Non vorremmo che, come l’anno scorso, anche se scongiurato il problema dei 3 anni (+1) di affidamento, si lasciasse semplicemente il palco in coda alle non meglio precisate necessità della Molo Street Parade. In questo caso è evidente che tutti i problemi di merito, occupazione e sicurezza si riproporrebbero identici a come li abbiamo evidenziati nel primo comunicato. In ogni caso riteniamo permanga un forte dubbio riguardo ai concetti di principio per la spiaggia pubblica. Questa porzione del nostro territorio deve essere tutelata dal punto di vista paesaggistico nel suo uso prioritario, stabilito dalle norme nazionali e ribadito da diverse manifestazioni di volontà pubblica, con petizioni e manifestazioni, espresse nel corso degli anni. La Spiaggia Libera, deve essere libera".

"Un’altra delle cose che ci preoccupano - concludono le associazioni - è la 'valutazione diretta delle proposte che dovessero pervenire'. Un’affermazione vaga, che non vorremmo finisse per favorire il solo Consorzio del Porto, che ha già il Monopolio esclusivo di quanto istallato per la Molo Street Parade. Questo rispecchia, secondo il nostro parere, una mentalità accentratrice non proprio conforme ai principi di cui all' art. 30 del Codice dei Contratti Pubblici, (richiamato espressamente dall'art. 36) cioè: economicità, libera concorrenza, proporzionalità, non discriminazione, trasparenza. Lasciamo per ultima, ma solo perché ci sta più a cuore, la faccenda della passerella per disabili, con punto d’ombra, non ripristinata dal 2016. A noi, ma non solo a noi certamente, pare che ora sia arrivato il momento di provvedere. Giacché nessuno è stato capace di intestarsi l’occupazione sine die della Spiaggia Libera, non vediamo nessun ostacolo a che sia occupata da un atto di civiltà". 

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