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Cronaca

Salva automobilista in arresto cardiaco: "Non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere"

Andrea Castaldo è riuscito a far ripartire il cuore dell'uomo: "Sentivo la compagna che gli diceva di tenere duro e pensare al figlio, questo mi ha dato una carica in più"

Ha appena 21 anni ed è di Santarcangelo Andrea Castaldo, il volontario della Croce Rossa che mercoledì sera ha salvato la vita ad un automobilista 43enne andato in arresto cardiaco mentre si trovava al volante della propria auto insieme alla compagna. Tutto è avvenuto verso le 23 sulla via Emilia a Santa Giustina quando gli avventori del Bar Sport hanno sentito un botto provenire dalla strada e uscendo si sono trovati davanti una vettura che era andata ad impattare contro il muro della chiesa a causa di un malore del guidatore. A sentirsi male un 43enne di Villa Verucchio che viaggiava insieme alla compagna la quale, appena si è resa conto che il marito si era accasciato sul volante, ha avuto la prontezza di tirare il freno a mano col veicolo che è andato a sbattere contro il muro della chiesa a velocità ridotta evitando il peggio. Si è subito formato un capannello di curiosi che, allo stesso tempo, ha dato l'allarme al 118 ma la provvidenza ha voluto che in quel momento sulla via Emilia passasse anche il volontario della Croce Rossa fresco di corso il quale si è precipitato al Bar Sport dove era presente un defibrillatore automatico. Dopo un primo shock il 43enne ha dato segnali di ripresa e, con la seconda scarica, il cuore ha ripreso a battere mentre nel frattempo sono arrivati i sanitari del 118 che lo hanno preso in cura e trasportato d'urgenza in ospedale.

"Non sono un eroe - tiene subito a precisare Andrea Castaldo - ho fatto semplicemente quello che andava fatto in queste situazioni e per le quali mi sto preparando. Ho concluso il corso da trasporto sanitario e, il 27 giugno, devo dare l'ultimo esame per essere un soccorritore. Credo che ogni cittadino dovrebbe fare un corso per imparare ad usare i defibrillatori automatici, che sono oramai in ogni angolo delle città, ma al di là di questo spero che questa sia la mia vita: aiutare il prossimo. Usare un Dea non è difficile e, proprio per questo, seguire un corso che permetta di conoscere tutti gli aspetti dell'apparecchiatura andrebbe fatto da tutta la popolazione".

Come mai hai scelto questa carriera?
Ho intrapreso questo percorso di studi proprio per aiutare gli altri perchè penso che la gente non debba pensare solo a sè stessa. Io ho deciso di mettermi in gioco e, allo stesso tempo, fare quello che mi piace.

Era la prima volta che usavi il defibrillatore su una persona?
Si, mi sono allenato durante il corso ma trovarsi nel mezzo di un'emergenza è tutta un'altra cosa. Ho aperto la mente e mi sono concentrato pensando solo a salvare la vita di quell'uomo. Mentre gli praticavo il massaggio cardiaco sentivo la sua compagna che si disperava e per far forza al 43enne gli diceva di pensare al suo bambino a casa. Queste parole mi hanno dato una carica in più e ho fatto qualsiasi cosa si potesse fare per far ripartire il cuore.

Vorresti incontrare l'automobilista?
Credo che questo aspetto lo debba decidere lui, a me basta sapere che stia bene. Se poi mi vorrà incontrare sarò felice.

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