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Cronaca

Omicron 2 fa risalire i contagi. Sambri: "Il virus continuerà a circolare, ci sarà una nuova ondata"

"E' ormai abbastanza chiaro che Omicron 2 abbia una trasmissibilità più alta di Omicron di almeno una volta e mezzo"

Omicron 2, quella che ultimamente sta facendo risalire i contagi da Covid in Italia, non si può ancora chiamare una nuova variante. Il suo genoma, infatti, per ora, non è molto diverso da Omicron e quindi può essere definita solo sottovariante. Quello che, invece, è ormai abbastanza chiaro - come ci spiega il dottor Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell'Ausl Romagna - è che Omicron 2 abbia una trasmissibilità più alta di Omicron di almeno una volta e mezzo.

Dottor Sambri quando avete isolato Omicron 2 in Romagna?
I primi campionamenti risalgono a inizio febbraio. I casi di Omicron 2 erano il 3% del totale. Oggi sono del 50%. Le curve di prevalenza rispetto a Omicron sono simili a quelle di Omicron quando ha soppiantato Delta. Quindi c'è un'ottima possibilità che Omicron 2 si appresti a diventare una nuova variante o comunque un virus prevalente.

Ma i vaccini funzionano con questa sottovariante?
Assolutamente sì. Le uniche differenze con Omicron è che la nuova sottovariante dà delle infezioni un po' più lunghe, ovvero chi si infetta impiega qualche giorno in più a negativizzarsi. I sintomi, invece, sono del tutto simili e molti contagiati, grazie proprio al vaccino, sono del tutto asintomatici.  

Possiamo parlare di quinta ondata?
Beh se vogliamo possiamo chiamarla quinta ondata, ma non cambia molto. Il fatto è che, giustamente, ci siamo tutti più rilassati e facciamo fatica a mantenere tutte le precauzioni adottate in pieno inverno. In più è tornato il freddo e quindi non siamo aiutati dallo stare all'aperto o dal fatto di tenere le finestre aperte, quindi il virus sta circolando di più. Pensi che in questi giorni abbiamo visto apparire anche il virus influenzale, virus che finché portavamo con grande attenzione le mascherine era praticamente sparito.

Ritiene che continueranno a crescere i contagi?
Dai dati che abbiamo in mano e dal trend a cui ci siamo abituati in questi due anni direi di sì. Dico di sì perchè le cariche virali che abbiamo trovato nei positivi esaminati sono tutte molto alte. E dalla nostra esperienza sappiamo che quando è così tra qualche settimana avremo molti più casi.

Quindi prevede più ospedalizzazioni e più morti?
E' una questione di numeri. Sappiamo, sempre dall'esperienza maturata, che l'1% dei soggetti che si infetta potrebbe aver bisogno dell'ospedale. Quindi se i numeri restano bassi, il problema non si pone, ma se i contagi iniziano a salire in modo importante, di conseguenza salgono anche le ospedalizzazioni e, purtroppo, anche i decessi.

Chi rischia di più il contagio?
Sicuramente chi non si è mai vaccinato e non ha mai contratto il virus. E poi i bambini sotto i 4 anni, e non mi riferisco agli effetti del virus, ma per il fatto che si contagiano con più facilità visto che non sono vaccinati. Per un motivo o per l'altro in regione ci sono 250 mila persone che non hanno fatto ancora la terza dose. Tra questi ci sono quelli che si sono  contagiati dopo la seconda e ora devono aspettare quattro mesi, ma anche quelli che, per varie ragioni, hanno tergiversato. In più, sempre a proposito di copertura della popolazione, bisogna pensare che molti la terza dose l'hanno fatta tra novembre e dicembre; ora siamo a fine marzo. Sono passati quattro mesi e gli anticorpi irrevocabilmente calano.  

Quindi dottore dovremo rifarci la quarta dose entro breve?
Questo non posso dirlo con esattezza. Ci sono équipe di medici al lavoro per capire come procedere per ottimizzare la vaccinazione e renderla più efficace. L'ideale sarebbe che venisse al più presto un po' di caldo magari per darci un po' di tregua. Poi, però, non dobbiamo dimenticarci che il freddo ritornerà e il virus, ormai lo sappiamo, non mollerà la sua presa. Quindi in autunno dobbiamo esser pronti per gestire al meglio la situazione, senza dover, per questo, tornare in emergenza.

Ma cos'è che ci permetterà di convivere con questo virus?
Il vaccino, solo il vaccino. E' questo che ha fatto, e sta facendo tuttora, la differenza. Adesso chi è vaccinato e per caso prende il virus è rarissimo che possa finire all'ospedale. Al contrario, chi non è vaccinato si ritrova nella situazione in cui eravamo tutti nel 2020. Purtroppo abbiamo visto parecchie persone, anche sane, essere contagiate dal virus e avere complicazioni molto gravi e finire intubate da un giorno all'altro. La differenza, ripeto, l'ha fatta e la farà solo il vaccino. 

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