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Cronaca

Sanità in rosso, medici e infermieri in ansia. "Se bloccano il turnover e non assumono ci sarà una fuga"

La Regione chiede di contenere le spese, i presidenti Maurizio Grossi e Nicola Colamaria: "Gli organici non reggono, sarà un fuggi-fuggi. Anche di automedica e aiuti al Pronto soccorso nessuna certezza"

Le previsioni parlano di un ammanco di 375 milioni di euro. E’ quanto manca alla sanità emiliano romagnola per chiudere in pareggio. Una cifra “non irrilevante”, ha sottolineato nelle scorse ore l’assessore regionale Raffaele Donini, annunciando che le aziende sanitarie dovranno prepararsi per risparmiare. Un tema che spaventa sia il presidente del Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Rimini Maurizio Grossi sia il presidente delle Professioni infermieristiche Nicola Colamaria. “Siamo molto preoccupati – dicono in coro -, perché l’Ausl unica della Romagna dove può risparmiare, che ha già fatto operazioni di ottimizzazioni di quadrante, qui si cercherà ancora di tagliare sul personale quando in realtà siamo già in una situazione che sta per precipitare”.

“Non solo si parla di non aumentare gli organici, ma le Ausl vengono invitate a ridurre le assunzioni – sostiene il presidente Grossi -. Siamo solo alla vigilia, anche il turnover verrà bloccato. La situazione rispetto lo scorso anno sarà ancora peggiore, a partire dai Pronto soccorso, ma in tutta la sanità”.

Prosegue la grande fuga

Chi può scappa dagli ospedali. Soprattutto nel Riminese, più che altrove in Romagna. Ci sono nuovi casi di nuovi medici pronti a fare le valigie preferendo le migliori condizioni lavorative che propone la sanità di San Marino. Oppure c’è l’opzione delle strutture private. “Abbiamo bisogno che le istituzioni locali intervengano perché la situazione tra non molto rischia di precipitare – dicono Grossi e Colamaria -, aumenteranno le liste d’attesa per le visite specialistiche e ai Pronto soccorso la situazione è pessima”. Tant’è che a Riccione ormai al Pronto soccorso si prosegue con appena quattro medici che devono proseguire 24 ore su 24. “Quella di Riccione è una situazione non più sostenibile, ad oggi non sappiamo come si farà a reggere all’estate – dice Colamaria -, ci troveremo con un solo medico al lavoro e se arriva un codice rosso tutto verrà sospeso”. Il presidente degli infermieri chiede anche nuovi lumi sul tema dell’automedica che dovrà essere ripristinata durante il periodo estivo. “Lo abbiamo sentito a parole, ma non abbiamo riscontri sul ripristino dell’automedica – svela -, e secondo la mia esperienza sul campo l’automedica aggiuntiva non ci sarà. Perché se arrivano dei medici vanno in Pronto Soccorso, per dare una mano a una situazione che sarà critica”.

Contraddizioni

Grossi e Colamaria iniziano a guardare con preoccupazione anche al tema delle Case della Salute. Che vengono finanziate attraverso il Pnrr. Il rischio sempre più realistico è quello di contenitori moderni ma che rischiano di essere senza contenuti. “Si sta investendo molto sui muri, si parla delle Case della Salute, ma chi andrà a lavorare in queste strutture se non si ha più il materiale umano? Più che di nuovi muri, abbiamo bisogno di nuovo personale”, proseguono i due presidenti delle professioni sanitarie.

Summit degli infermieri

Intanto il prossimo 20 marzo gli infermieri si incontreranno con la direzione nella sede dell’Ausl a Ravenna. “Ci saranno i rappresentanti di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna – aggiunge Colamaria -, sarà questa l’occasione per avere un confronto sulla parte dell’emergenza in vista della prossima estate. Con infermieri sempre più in difficoltà specialmente nei Pronto soccorso, vista la carenza del personale medico”. “Un tema però – conclude Grossi -, che rischia di investire anche i reparti specialistici, è ormai questione di pochissimo tempo”.

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