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Cronaca

Dai pronto soccorso agli infermieri, sanità sotto organico. La Cgil: "Pronti alla mobilitazione"

La Fp Cgil dell’Emilia Romagna, su mandato dell’assemblea dei quadri e delegati, terrà un presidio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna

Al centro c'è ancora il tema della sanità. Anche a fronte delle ultime criticità riscontrate nei Pronto soccorso. La Fp Cgil dell’Emilia Romagna, su mandato dell’assemblea dei quadri e delegati, terrà un presidio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna lunedì (13 giugno) dalle ore 10. La mobilitazione è rivolta al Governo e alla Regione sui temi della sanità, anche alla luce dei recenti avvenimenti accaduti sui territori.

Alla base di questa vertenza sindacale, l’indispensabile necessità di reperire risorse aggiuntive per la sanità (anche alla luce del bilancio di previsione della Regione Emilia Romagna che rappresenta un disavanzo molto rilevante), la sofferenza degli organici conseguente al blocco del turn over messo in atto nell’ultimo trimestre del 2021 e le mancanze di una politica che porti ad investire sul lavoro sanitario pubblico, riportando i giovani e le giovani a realizzarsi nelle professioni sanitarie senza mettere a repentaglio la vita privata oramai inglobata nei turni lavorativi infiniti.

La mancata realizzazione dei percorsi di stabilizzazione del personale precario assunto per causale Covid (percorsi peraltro previsti all’interno di un accordo) e, infine, le problematiche legate alle sofferenze dei fondi della contrattazione integrativa che mettono a rischio, nel breve, l’erogazione di quote storiche di produttività.

"Questo non può essere un problema solo del sindacato. E’ necessario che anche le istituzioni si facciano sentire: ai grandi progetti di nuovi investimenti sulla sanità che si annunciano sui giornali si contrappone invece una realtà diversa, fatta di difficoltà quotidiane a coprire i servizi e a garantire le retribuzioni - scrive la Cgil -. Servono azioni urgenti e concrete perché il Servizio Sanitario Regionale possa funzionare. Non possiamo insistentemente richiedere ulteriori sforzi ai lavoratori che in questi due anni lunghi e complicati di pandemia hanno garantito senza sottrarsi i servizi ai cittadini".
 

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