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Cronaca

Santa Giustina si oppone alla variante della Statale 16: "Ci sono alternative migliori per il progetto"

I residenti della frazione si rivolgono al Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere la sua revisione per il tratto riguardante Rimini nord

Il Comitato di Santa Giustina di Rimini, che da molti anni opera per migliorare le condizioni di vita dei cittadini della frazione, ha affrontato e affronta, tra gli altri, problemi legati alla viabilità e al traffico. Tra questi anche il problema della Circonvallazione di Santa Giustina o, più precisamente, del “Miglioramento funzionale della strada statale 9” in località Santa Giustina di Rimini che, dalle ultime informazioni, sta concludendo il suo iter. Un progetto che, da sempre, ha trovato contrari i residenti della frazione e che adesso si rivolgono al Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere la sua revisione per il tratto riguardante Rimini nord così come emerso dall'assemblea pubblica dello scorso 1 marzo con oltre l'80% degli abitanti che hanno sottoscritto la petizione chiedendo tra le altre cose “l'allargamento da una a due corsie per ogni senso di marcia della SS.16, nel tratto da Torre Pedrera alla zona Celle, e realizzazione della complanare all'A14 a partire dal punto più vicino al percorso dell'autostrada, precisamente nel tratto compreso tra l'intersezione della SS.16 con via Covignano e via della Fiera. In alternativa alla costruzione della nuova Statale Adriatica nella zona nord di Rimini”.

"Ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà alla soluzione adottata nel Progetto di Variante - spiegano dal Comitato. - Con una premessa che riteniamo fondamentale e valida per ogni tema affrontato dal Comitato: non siamo contrari a prescindere e neppure per i danni, pur rilevanti, che una scelta simile può provocare se la scelta di questo tracciato fosse assolutamente necessaria per migliorare la qualità della vita dei residenti, se non ci fossero alternative e fosse in grado di risolvere il problema del traffico presente sulla SS.16. Con il tracciato della Variante su Rimini nord i danni al territorio riminese, dal punto di vista ambientale, saranno danni gravi ed irreversibili. Il nuovo tracciato della SS.16 a Rimini nord non è un problema che riguarda solo i cittadini di Santa Giustina, le persone a cui verrà demolita l’abitazione o i proprietari delle aziende agricole coinvolte. Per l'impatto sul territorio è un problema ambientale di carattere generale. La riconversione ecologica non si realizza con l'asfalto su ettari di terreno agricolo".

"Segnaliamo - aggiungono - che con la realizzazione della Variante nella zona a nord di Rimini, alle attuali 8 corsie dell’Autostrada A14 (6 di marcia e 2 di emergenza) sarebbero affiancate altre 6 corsie (4 di marcia e 2 di emergenza) per un totale di 16 corsie di asfalto. Inoltre il nuovo tracciato della SS.16, oltre alle aree agricole, attraverserà anche aree al alta vulnerabilità ambientale sottoposte a numerosi particolari vincoli in relazione al corridoio fluviale del fiume Marecchia e alla zona di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua. Comprendiamo che l'attuale Statale 16 nella provincia di Rimini debba essere migliorata per far fronte al volume del traffico, sia nel tracciato (in particolare nella parte sud della provincia di Rimini) che per quanto riguarda le sue dimensioni (portandola da una a due corsie per ogni senso di marcia). Anche se le eventuali esigenze e previsioni di traffico richiamate anche nei provvedimenti di concessione della VIA alla Variante alla SS.16, che ne avevano determinato la progettazione, sono mutate nel corso degli ultimi anni. Importanti interventi sono stati effettuati (e altri sono in corso) sull’attuale SS.16. Basti pensare che con la rotatoria tra la SS.16 e la SS.72 consolare per San Marino, in corso di realizzazione nella zona non molto distante dal casello di Rimini sud, sarà rimosso uno degli ultimi punti critici della viabilità extraurbana, dopo quelli effettuati negli anni negli incroci fra la stessa SS. 16 e la Statale Marecchiese (con un cavalcavia), nonché con le vie Covignano, via della Fiera e via Montescudo (SP.41), punti nei quali sono state realizzate altrettante rotatorie".

"Proprio per dare continuità a tali opere che hanno determinato un notevole miglioramento della circolazione stradale, in alternativa alla Variante, senza ricorrere alla devastazione del territorio, si ritiene logica la scelta di proseguire con l’adeguamento dell’attuale tracciato della SS.16 nell’unico tratto posto in zona nord della città che ancora oggi è a una carreggiata con una sola corsia per senso di marcia. Riteniamo quindi utile migliorare l'attuale SS.16 ma per fare questo non serve un nuovo tracciato nella parte nord della provincia di Rimini. Come abbiamo sostenuto fin dal 2012, esiste l'alternativa al tracciato della Variante alla SS.16 senza ricorrere alla devastazione del territorio. E l'alternativa si colloca all'interno della logica scelta, cioè proseguire con l’adeguamento dell’attuale tracciato della SS.16. Un adeguamento che deve interessare fondamentalmente, per quanto riguarda la zona nord di Rimini, il tratto ad una sola corsia per senso di marcia. Tale tratto è identificato a nord dal confine con il territorio di Bellaria Igea Marina (all'altezza della via Partinico – Km. 193.700) e a sud fino a poco oltre (800 metri) il raccordo con via San Martino in Riparotta (accesso per l’ingresso Ovest della Fiera di Rimini - Km. 199.300), per complessivi 6 chilometri circa. Tale tratto della SS.16 ha già una sede stradale che potrebbe essere facilmente allargata in quanto già abbastanza ampia, con tratti con banchina o corsia di emergenza. Preme precisare che tra le motivazioni addotte a sostegno della progettazione della Variante vi sarebbe l’elevato indice di mortalità della SS.16. Indice al quale, purtroppo, contribuisce in maniera pesante proprio il tratto in argomento per il quale, al momento, non sono previsti sostanziali lavori di adeguamento o miglioria che, anche senza la contrapposizione con la Variante, si ritengono comunque urgenti ed indispensabili".

"Con l'adeguamento da due a quattro corsie nel tratto sopra indicato tutta la SS.16, nella zona nord, avrebbe quattro corsie e l’eventuale Variante alla SS.16 potrebbe avere il suo punto di collegamento (inizio della complanare) con l'autostrada A14 nella zona tra le rotatorie di via Covignano e via della Fiera (punto di intersezione con il torrente Ausa), considerato che in quel punto la distanza tra la SS.16 e l'autostrada A14 è poco più di 100 metri. Con un risparmio di oltre 10 chilometri di nuovo percorso previsto dalla Variante alla SS.16 (con tutto ciò che significa dal punto di vista ambientale). Il luogo indicato per il collegamento tra SS.16 e A14, da cui dovrebbe iniziare la complanare, considera la minima distanza e l'assenza di abitazioni. Nel caso altre scelte possono essere possibili purché si assuma sempre come riferimento un'area con la massima vicinanza tra le due strade. Fermo restando che in quel tratto della SS.16 non ci siano alternative alla complanare".

"Ricordiamo anche che l'attuale SS.16 a Rimini nord non attraversa centri densamente abitati. Aggiungiamo che con questa ipotesi la Fiera di Rimini (entrate est ed ovest) sarebbe più facilmente accessibile anche dalla SS.16, dallo svincolo con via San Martino in Riparotta (strada con due corsie per ogni senso di marcia), tramite l'autostrada A14, sia dalla zona sud (casello A14, Rimini sud) che dalla zona nord (casello A14, Rimini nord). Risolvendo anche il problema della viabilità di accesso alla Fiera di Rimini. Un problema sollevato periodicamente da varie personalità che, invece di riflettere sulla necessaria riduzione del trasposto individuale per raggiungere la Fiera, stanno chiedendo ripetutamente la realizzazione del terzo casello autostradale di servizio alla stessa Fiera, anche se utilizzabile solo in poche occasioni all'anno. Il tutto, tra l'altro, dopo aver scelto di costruire la nuova Fiera di Rimini in un luogo lontano dai caselli autostradali già esistenti, a differenza di quanto è stato fatto invece in molte altre città. Quindi un nuovo casello autostradale, anche qui con tutti i danni ambientali e, ovviamente, sempre a spese della collettività".

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