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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Il fuoco a Santarcangelo, una mostra nel segno dei Mutoid

Le installazioni della Mutoid Waste Company potranno essere ammirate sia nella piazza centrale sia sotto i portici del Comune

È cominciato l’allestimento della mostra “Il fuoco a Santarcangelo”, che per quattro giorni porterà il parco artistico di Mutonia in piazza Ganganelli: dal 30 dicembre al 2 gennaio, infatti, le opere e le installazioni della Mutoid Waste Company potranno essere ammirate sia nella piazza centrale che sotto i portici del Comune.

Arrivati a Santarcangelo nel 1990 invitati dal Festival del teatro in piazza, i Mutoid non se ne sono più andati, fondendosi alla comunità locale che li ha accolti e difesi nei momenti più delicati della loro storia. L’Amministrazione comunale ha tributato loro la massima onorificenza cittadina con l’assegnazione dell’Arcangelo d’oro nel 2020, e durante l’ultima edizione del Festival, Mutonia è diventata l’ambientazione di due spettacoli indimenticabili: la mostra in piazza Ganganelli rappresenta dunque una nuova tappa dei festeggiamenti per il trentennale.

La Mutoid Waste Company nasce nella Londra thatcheriana dall'incontro di artisti, attivisti e meccanici per creare sculture ad alto contenuto distopico, recuperando materiale di scarto. Con le loro performance hanno anticipato e influenzato la cultura rave e molte delle pratiche sociali che si sono opposte al grande business delle multinazionali dell'intrattenimento. Fin dall'inizio hanno scelto di vivere in comunità all'interno di edifici e capannoni dismessi o costruendo villaggi a impatto zero nelle zone abbandonate, come Mutonia a Santarcangelo di Romagna, convertendo camion, bus e furgoni in case sempre in movimento. Nel loro trentennale cammino sui terreni fertili dell'underground hanno raggiunto ogni angolo del mondo, gettando i semi del suffisso -oide per sottolineare il concetto di mutazione al quadrato, un'originale utopia che non tollera alcuna separazione tra vita e arte e che ha come simbolo il riutilizzo creativo del rifiuto, in alternativa ai banali modelli della società dei consumi. Un vero e proprio antidoto a un futuro post apocalittico che sembra destinato a generare nuove diseguaglianze e ingiustizie, e che perciò necessita di essere cambiato nel qui e ora del presente.
 

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