"Sarà come il Guggenheim per Bilbao": inaugurata la mostra su Fellini a Castel Sismondo
Sul tappeto rosso sfila la città: questa sera e domani ingresso gratuito
Fellini 100 Genio immortale. La mostra (14 dicembre 2019 – 15 marzo 2020)
“Fellini 100 Genio immortale. La mostra”, progettata da Studio Azzurro di Milano, è allestita a Castel Sismondo, parte della sede futura del Museo Fellini, e ruota attorno a tre nuclei di contenuti, nella cornice di un allestimento scenografico innovativo:
1) il primo racconta la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra e finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film di Fellini.
2) Il secondo nucleo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no.
3) Infine il terzo nucleo sarà dedicato alla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.
La Mostra presenta tanto materiale inedito che restituirà al visitatore l’immaginario felliniano. Tra le varie sezioni che la compongono, una presenta il materiale del Fondo Nino Rota, il celebre compositore che ha collaborato con Fellini su molti film. In particolare sarà esposta, per la prima volta, una serie di taccuini originali sui quali Rota appuntava le indicazioni del Maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche.
E ancora, tra i materiali inediti, esposta la primissima sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato Amarcord, intitolato “Il borgo”, in una prima stesura, e la sceneggiatura di Otto e mezzo di proprietà di Lina Wertmuller, che fu assistente alla regia di Federico Fellini proprio in quel film.
Sfilano gli abiti di moda ecclesiastica di Roma accanto ai costumi del Casanova, per i quali lo scenografo Danilo Donati ottenne l’Oscar. Esposto, sempre dal set di Casanova, il ciak originale, uno dei prestiti della Fondazione Fellini di Sion, con la quale il Comune di Rimini ha siglato un protocollo di intesa. Altri prestiti provenienti dall’archivio fotografico di Elisabetta Catalano e dalle collezioni private di due maestri della fotografia, come Tonino Delli Colli e Giuseppe Rotunno, riempiono le sale dedicate ai compagni di viaggio di Fellini, mentre le immagini di brani di repertorio dell’Istituto Luce e di Teche Rai scorrono accanto alle sequenze del film del regista riminese in un rinvio da cui riemergeranno gli ultimi cento anni della storia del nostro paese. Anche dall’archivio dell’Associazione Tonino Guerra ci saranno materiali inediti appartenuti al poeta, scrittore e sceneggiatore nato a Santarcangelo nel 1920, testimonianza di un incontro umano e professionale che ha segnato il cinema e la cultura italiana.
Una mostra inedita su Fellini, perché porta al centro del proprio percorso la visione dei film, e questo grazie alla partecipazione sia dei produttori più o meno recenti (come Cristaldi, Titanus, De Laurentiis, Grimaldi, Rai Cinema) sia di coloro che in questi anni, come Mediaset, hanno custodito e tutelato una parte considerevole della filmografia. Dopo l’allestimento riminese, la mostra comincerà il suo viaggio e arriverà a Roma il prossimo aprile 2020 a Palazzo Venezia, per poi varcare i confini nazionali con esposizioni a Los Angeles, Mosca e Berlino.