Scappa dal ristorante senza pagare poi aggredisce i carabinieri e devasta la "gazzella"
L'uomo, sotto l'effetto di alcol e stupefacenti, insime a un amico ha seminato il caos in strada e in caserma
Una discreta serie di reati quelli commessi, nella serata di sabato, da un 40enne milanese già noto alle forze dell'ordine che ha poi aggredito la titolare di un ristorante e i carabinieri. L'uomo, insieme a un amico, si è presentato in un locale di Viserba e insieme hanno consumato una lauta cena accompagnata da una discreta quantità di vino. Al momento del conto, i commensali hanno iniziato a temporeggiare e insieme sono usciti dal ristorante con la scusa di fumare una sigaretta. Insospettita, la titolare del locale ha invitato il 40enne a saldare il conto e l'uomo, per tutta risposta, ha iniziato ad inveire contro la donna. In soccorso della signora è intervenuto il marito, cuoco nel locale, che nel frattempo aveva chiesto l'intervento dei carabinieri. Vista la situazione, il milanese e l'amico hanno tentato la fuga inseguiti dai proprietari mentre, sul posto, è intervenuta la gazzella dell'Arma. Solo il 40enne è stato catturato ma, all'arrivo dei carabinieri, l'uomo ha iniziato a dare in escandescenza aggredendo le divise che, non senza fatica, sono riuscite ad ammanettarlo e a portarlo in caserma non prima che l'esagitato riuscisse a colpire con una serie di calci l'auto di servizio. Anche una volta in auto il milanese non si è calmato e, sempre a calci, ha devastato la cellula di sicurezza.
Arrivato in caserma, ha continuato ad opporre resistenza. Una vera e propria furia dovuta al mix dell'alto tasso alcolemico, oltre 2 g/l, e l'assunzione di cocaina. La notte in camera di sicurezza gli ha fatto smaltire i fumi di alcol e droga e, nella mattianta di lunedì, è stato processato per direttissima con le accuse di danneggiamento aggravato, resistenza, violenza e minaccia oltre a una denuncia a piede libero per insolvenza fraudolenta. Il giudice, dopo aver convalidato il fermo, ha disposto la scarcerazione del milanese in attesa della prossima udienza.