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Cronaca Riccione / Viale Gabriele D'Annunzio

Scarico abusivo di rifiuti all’interno dell’Orto Botanico delle Sabbie di Riccione

Il Wwf denuncia l'utilizzo dell'unica area protetta di flora spontanea delle sabbie gestita dall'associazione presente in provincia di Rimini

L'Orto botanico delle sabbie di Riccione è l'unico esempio di area protetta di flora spontanea delle sabbie gestita dal Wwf presente in provincia di Rimini. L'area di proprietà comunale è stata in questi giorni visitata da qualcuno, che l'associazione indica come "operatore di spiaggia vicino", che ha ritenuto di usarla come discarica personale riversando al suo interno alcune cariole di resti di potature, vasi rotti, laterizi, foglie e sabbia mista a rifiuti vari. Oltre all'evidente degrado, questi materiali alterano l'equilibrio dello strato sabbioso e delle piante spontanee. "Questa persona - tuonano dal Wwf - ha evidentemente effettuato degli interventi di abbellimento degli spazi in concessione riversando e abbandonando rifiuti e macerie su suolo di proprietà pubblica sia all’interno dell’Orto Botanico sia davanti all’ingresso dello stesso prospicente il parcheggio pubblico, contravvenendo l’articolo 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 che vieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo. Oltre alla sanzione prevista di cui agli articoli 255 e 256, chiunque violi tale divieto è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio al recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi. Ciò che hanno visto i numerosi turisti che hanno affollato il lungomare di Riccione in occasione delle festività pasquali non sarà stato sicuramente un “bel vedere”".

Area protetta trasformata in discarica abusiva

"Ciò che resta - conclude il Wwf - è l’amarezza di constatare che nonostante gli innumerevoli sforzi messi in campo dalle amministrazioni locali, dall’informazione e dalle stesse associazioni ambientaliste, quanto tutto questo non riesca a far crescere una diffusa coscienza ambientale, soprattutto tra quei soggetti che operano per migliorare la qualità turistica e che dovrebbero essere per definizione i paladini e difensori dell’ambiente.
Non sappiamo con quale aggettivo definire l'autore di questo ignobile e irresponsabile gesto, quanto ci sia di premeditazione e quanto di mera ignoranza? Anche se un’idea ce la siamo fatta ma che per correttezza ci tratteniamo ad esprimerla".
 

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