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Cronaca

“Schiacciamo il cancro!”: la Romagna a canestro per i piccoli pazienti oncologici

L'obiettivo è donare una strumentazione fondamentale ai piccoli pazienti malati di cancro dell’Oncoematologia Pediatrica di Rimini

Le squadre di basket della Romagna si sono unite sotto un’unica bandiera per un grande scopo: donare una strumentazione fondamentale ai piccoli pazienti malati di cancro dell’Oncoematologia Pediatrica di Rimini, un’ecodoppler per individuarne le vene al primo colpo, grazie all’iniziativa di crowdfunding “Schiacciamo il Cancro!”, pubblicata il 27 marzo sulla piattaforma Eticarim. “Il momento del prelievo e delle iniezioni è sempre complicato da affrontare per un bambino – spiega il Direttore Generale, Fabrizio Miserocchi – penso che tutti si ricordino del terrore, della paura che ci faceva l’ago le poche volte che dovevamo sottoporci ad una puntura. Purtroppo ci sono bambini sfortunati che questa angoscia devono viverla tutti i giorni, più volte al giorno, per mesi. A volte è per somministrare loro le cure necessarie a sconfiggere la leucemia; a volte è per controllare che quelle stesse cure stiano effettivamente dando i risultati sperati”. “I bimbi malati di tumore devono sottoporsi a varie procedure dolorose, come prelievi di sangue e infusione di farmaci chemioterapici – aggiunge la dott.ssa Roberta Pericoli, Responsabile del Reparto di Oncoematologia Pediatrica – procedure effettuate tramite catetere venoso centrale, dispositivo inserito chirurgicamente in anestesia generale. L’ecodoppler in questione ci darebbe la possibilità in alcuni casi di evitare ai bambini il disagio non solo della sala operatoria, ma anche quello di portare un tubicino che esce dal torace grazie all’utilizzo delle vene periferiche”.

Non si tratta però dell’unico vantaggio di questa strumentazione. Le piccole vene dei pazienti sono spesso stressate, affaticate, difficili da individuare anche per il personale più esperto. Questo significa che, a volte, sono necessarie più tentativi per “fare centro”. La paura e il dolore che provano per queste frequenti punture rendono i bimbi meno collaborativi verso terapie che potrebbero salvar loro la vita.  “Lo stress cui è costretto un bimbo al momento del prelievo contribuisce a rendere ancor più traumatico l’approccio alla malattia e al percorso di guarigione – afferma la psiconcologa IOR, Samanta Nucci – questo significa che da subito il personale incaricato di somministrare le terapie diventa un po’ il ‘nemico’ agli occhi del paziente e dei genitori che vedono il proprio figlio soffrire. Questa strumentazione ci permetterà di diminuire al minimo il dolore che prova il ragazzo in sede di puntura, contribuendo a costruire così quel rapporto di fiducia necessario a stabilire quell’alleanza medico-paziente fondamentale affinché le terapie siano efficaci”.

Per questo motivo le società di basket della Romagna – Pallacanestro Forlì 2.015, Andrea Costa Imola, Basket Ravenna Piero Manetti, Crabs Rimini, Tigers Forlì, Basket Club Lorenzo Zanni Lugo, Raggisolaris Faenza – l’Istituto Oncologico Romagnolo e Panorama Basket, trasmissione d’approfondimento di Teleromagna condotta dal giornalista Enrico Pasini insieme a Franceska Picari, hanno deciso di “schiacciare il cancro”, tutti insieme, come una sola squadra: la grande squadra della pallacanestro romagnola. I giocatori scendono in campo per raggiungere la cifra necessaria a dotare l’Oncoematologia Pediatrica di Rimini di una strumentazione che possa permettere al personale di “fare centro” al primo colpo. L’ecodoppler per venipuntura individua la vena in maniera semplice, e in alcuni casi può addirittura permettere al bimbo di evitare il profondo stress di un intervento chirurgico in anestesia generale per il posizionamento di un catetere venoso centrale.

“Per poter donare questa fondamentale strumentazione al centro di riferimento dell’oncologia pediatrica della Romagna abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: giocatori, allenatori, tifosi – conclude Fabrizio Miserocchi – ci servono 5.000 euro per evitare, per quanto possibile, dolore inutile ai piccoli pazienti. Sono sicuro che, tutti insieme, riusciremo a raggiungere e superare la cifra necessaria”.

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