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Cronaca

Sciopero dei bagnini, alta adesione ma poche conseguenze

Alta l'adesione allo sciopero delle 'canotte rosse', ma pochi disagi e solo quattro multe negli stabilimenti balneari che non aveva coperto i 'buchi' con altro personale qualificato dotato di brevetto

Alta l'adesione allo sciopero delle 'canotte rosse', che nel giorno più lungo dell'anno, il 14 agosto, hanno scioperato non presentandosi al proprio posto di salvataggio. Una protesta che ha ricevuto un'alta adesione ma che non si è fatta sentire sul servizio offerto nel litorale riminese, dove gli stabilimenti balneari hanno provveduto a sostituire i marinai di salvataggio  con operatori dotati di regolare brevetto.

La Guardia Costiera ha rafforzato i propri controlli e registrato un'adesione allo sciopero attorno al 60%. Allo sciopero lanciato alla Filcams Cgil non hanno aderito i bagnini di Cattolica, Misano Adriatico e Bellaria e quelli di una trentina di bagni riminesi.

Pochissimi i casi in cui gli stabilimenti balneari non hanno provveduto a coprire i buchi lasciati dai bagnini con operatori qualificati e dotati di brevetto. E' avvenuto in quattro occasioni, dove è stata comminata una multa di 1.032 euro a ciascun bagno inadempiente.

La Guardia costiera ha compiuto la propria parte di lavoro impiegando 25 militari e quattro mezzi navali: due motovedette e due battelli pneumatici. Nel corso della giornata si è aggiunta anche una pattuglia dei Carabinieri.

Lo sciopero era stato negato dalla Commissione nazionale di garanzia sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ma i promotori avevano confermato la protesta per manifestare la diversità di regole tra settore pubblico e privato. Al centro dello sciopero anche la vertenza in corso per il rinnovo del contratto e che vede i gestori dei bagni contrari a un adeguamento salariale dei marinai di salvataggio che va dai 50 ai 125 euro al mese. Forse questa non sarà l'ultima manifestazione dei bagnini, determinati a far valere le proprie ragioni.

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