Sciopero nella sanità privata: a Rimini 700 lavoratori in attesa del rinnovo del contratto
Mercoledì la protesta a Bologna. La Cgil: "Si cerca lavoro nel privato". Contratto fermo da 14 anni
Sciopero nazionale della sanità privata e, in Emilia-Romagna, presidio di protesta alla sede di Confindustria a Bologna: riparte così, mercoledì, la mobilitazione dei lavoratori delle cliniche per il rinnovo del contratto nazionale; sembrava raggiunto lo scorso 10 giugno, ma Aiop e Aris si sono tirate indietro al momento della firma definitiva. E, stufi di aspettare, i lavoratori se ne vanno. "Questo prolungato lockdown contrattuale ha avuto una prima conseguenza molto importante: un imponente esodo dei professionisti del privato, mai visto negli anni precedenti, che hanno deciso di spostarsi nel pubblico impiego. Non c'è di che stupirsi, dopo 14 anni senza un aumento, tanti hanno preferito investire in settori che reputano più dinamici e stimolanti", avverte Alessandro De Nicola, responsabile sanità della Fp-Cgil di Modena. Lasciarli senza contratto innesca "un impoverimento professionale: i lavoratori non fidelizzano più con le aziende e la scelta di lavorare in queste strutture" diventa un ripiego, "solo un passaggio in attesa che vengano banditi concorsi nel servizio sanitario nazionale" in cui possono provare a ritrovare la passione per il loro mestiere quei "professionisti svuotati dell'entusiasmo e della prospettiva di vedersi valorizzati", dice Daniele Esposito della Fp-Cgil di Rimini.
Ma "se non c'è da stupirsi, ci sarebbe però da preoccuparsi" per il "significativo impoverimento di professionalità per il settore privato, cosa che dovrebbe preoccupare in primis i datori di lavoro nonche' le stesse istituzioni pubbliche". Senza il contratto, "il rischio è che il lavoro in sanità privata diventi lavoro di serie B: un lavoro che non si sceglierà più per convinzione professionale e vocazione ma per mancanza di valide alternative", aggiunge De Nicola. In Emilia-Romagna c'è stato un giorno di mobilitazione anche ad agosto, un sit-in a Cotignola al Maria Cecilia Hospital, e dopodomani, mercoledì 16, si replica nel capoluogo regionale.
"Invitiamo a partecipare anche tutti i cittadini che hanno toccato con mano il lavoro e l'impegno degli operatori della sanità", ha esortato la Uil-Fpl dell'Emilia-Romagna via social: il contratto è fermo da 14 anni ed è "una situazione indegna per una repubblica fondata sul lavoro". Esposito parla di "comportamento inaccettabile che mette in luce l'avidita'" della cliniche. A danno di lavoratori "che durante il periodo del picco Covid-19 sono stati definiti eroi quando si trattava di fare profitto, ma di fatto poi negati di ogni diritto", aggiunge Monica Collari (Fp-Cgil) Monica Collari. Nella provincia di Rimini sono circa 700 i lavoratori della sanità privata in attesa del rinnovo, altrettanti nel modenese, e attorno ai 200 a Forlì. La Fp-Cgil dice di voler mobilitare "tutte le forze a disposizione per raggiungere l'obbiettivo ma è chiaro che non può e non deve essere l'unica, ci vuole sinergia con la politica, le istituzioni e la cittadinanza, alzare l'asticella del conflitto e andare a prendersi il contratto". Il 16 settembre ecco dunque lo sciopero nazionale con presidio davanti a Cofindustria a Bologna, in via San Domenico dalle 10.
"Consapevoli delle difficolta' di ogni singolo lavoratore auspichiamo che la partecipazione raggiunga numeri mai visti prima perche' per una sanita' privata di qualita' ci vuole un contratto nuovo che coglie esigenze normative (anch'esse ferme al 2007) ed economiche in linea con i tempi che viviamo", sprona Esposito da Rimini.
(Agenzia Dire)