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Cronaca

Scoperti 22 lavoratori in nero, chiusi otto pubblici esercizi e maxi sanzioni dall'Ispettorato del lavoro

E' stato accertato l’impiego, con formule irregolari, di altri 52 lavoratori a fronte di 75 controlli. Le verifiche hanno consentito anche di recuperare imponibili, ai fini della contribuzione, pari a oltre 103 mila euro

Lavoratori in nero, niente contributi, mancato giorno di riposo. E’ un vero e proprio bollettino, con una lunga serie di provvedimenti nei confronti di pubblici esercizi, quello diramato dai Carabinieri a seguito dell’attività svolta dal nucleo dell’Ispettorato del lavoro. In azione le compagnie di Rimini, Riccione e la tenenza di Cattolica. Dai numeri emerge un quadro desolante in termini di sfruttamento del lavoro e rispetto delle normative sulla tutela della salute e della sicurezza. A fronte di 14 ditte controllate si è giunti alla chiusura di otto attività complice l’impiego di 22 lavoratori in nero. Inoltre è stato accertato l’impiego, con formule irregolari, di altri 52 lavoratori a fronte di 75 controlli. Le verifiche hanno consentito anche di recuperare imponibili, ai fini della contribuzione, pari a oltre 103 mila euro.

Molti controlli si sono concentrati a Riccione. Dove sono state chiuse quattro ditte, di cui 2 nella località Marano, gestite da imprenditori italiani e stranieri. Sono state riscontrate violazioni concernenti l’impiego di 14 lavoratori in nero, oltre a infedeli registrazioni sui Libri unici del Lavoro, superamento della durata massima dell’orario di lavoro, mancata concessione del riposo settimanale e modalità di corresponsione della retribuzione in contanti. Sono state elevate sanzioni per complessivi 87 mila euro.

Una ditta chiusa anche a Rimini, gestita da un imprenditore straniero, dove è stato scoperto un lavoratore in nero e ancora infedeli registrazioni sui Libri unici del Lavoro, modalità di corresponsione della retribuzione in contanti, superamento della durata massima dell’orario di lavoro e mancata concessione del riposo settimanale. Sanzioni in questo caso per 50 mila euro.

Dall’attività è emerso ancora controlli per cinque ditte di Rimini, una a Cattolica, una a Misano Adriatico: in questi casi sono emersi infedeli registrazioni, omessa comunicazione di inizio di prestazione lavorativa, omessa denuncia collaboratori familiari e modalità di pagamento in contanti. Le sanzioni raggiungono un totale di altri 128 mila euro.

Chiusa una ditta anche in bassa Valconca con altri sei lavoratori in nero e sanzioni amministrative per 35 mila euro. Infine chiusa una ditta di Verucchio con un lavoratore in nero e sanzioni per 8.200 euro.
 

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