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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scuola, cosa fare se un bambino o un prof è positivo a casa o in classe: gli scenari possibili

Cosa succede se un bambino ha la febbre a scuola? E se ha la febbre a casa? E se capita ad un prof o a un dipendente? La scuola riparte il 14 settembre tra molti interrogativi

Cosa succede se un bambino ha la febbre a scuola? E se ha la febbre a casa? E se capita ad un prof o a un dipendente? La scuola riparte il 14 settembre tra molti interrogativi e con la consapevolezza che il rischio zero non esiste, come ha ammesso lo stesso ministro dell'istruzione Lucia Azzolina. Per garantire la sicurezza ed evitare contagi o nuovi focolai di Coronavirus, l'Istituto superiore della Sanità, ministero della Salute, Miur, Inail, Fondazione Bruno Kessler e le Regioni Veneto ed Emilia-Romagna hanno messo a punto il rapporto "Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia".

> LE INDICAZIONI OPERATIVE - Scarica il documento <

Si tratta di un documento, aggiornato al 21 agosto, che "vuole fornire un supporto operativo ai decisori e agli operatori nel settore scolastico e nei Dipartimenti di Prevenzione che sono a pieno titolo coinvolti nel monitoraggio e nella risposta a casi sospetti-probabili e confermati di Covid-19 nonché nell’attuare strategie di prevenzione a livello comunitario. Al suo interno si forniscono indicazioni pratiche per la gestione di eventuali casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia tramite l’utilizzo di scenari ipotetici, in assenza, per il momento, di modelli previsionali solidi".

Cosa succede se un alunno rimane a casa per più giorni con febbre, malessere o altre indisposizioni? Nello specifico, in caso di sintomi che abbiano causato l’allontanamento dalla scuola di un alunno o l’assenza per più giorni, in base alla valutazione del pediatra di libera scelta o del medico di medicina generale, potranno verificarsi due situazioni. Se si sospetta un caso di Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) valuta se richiedere, con le modalità in uso nella propria Azienda, l’esecuzione del tampone diagnostico. In caso di esito positivo, il Dipartimento di sanità pubblica avviserà il referente scolastico Covid-19 e l’alunno rimarrà a casa fino alla scomparsa dei sintomi e all’esito negativo di due tamponi, eseguiti ad almeno 24 ore di distanza, seguendo le indicazioni del Dipartimento in merito alla riammissione in comunità.

L’alunno rientrerà poi a scuola con attestato del Dipartimento di sanità pubblica di avvenuta guarigione. In caso di negatività, invece, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale), una volta terminati i sintomi, produrrà un certificato di rientro in cui deve essere riportato il risultato negativo del tampone. Coerentemente con il Piano Scuola 2020-2021 del ministero dell’Istruzione, nelle Indicazioni operative “si rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale”.

Nel caso, invece, di sintomatologia non riconducibile al Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) gestirà la situazione come normalmente avviene, indicando alla famiglia le misure di cura e concordando, in base all’evoluzione del quadro clinico, i tempi per il rientro in comunità. Come previsto dalla legge regionale 16 luglio 2015, n.9 – art. 36 (“Semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico”) – non è richiesta certificazione medica per la riammissione alla frequenza scolastica, né autocertificazione della famiglia.

Cosa succede se un bambino ha la febbre a scuola? 

- L’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per Covid-19.

- Il referente scolastico per Covid-19 o altro componente del personale scolastico deve telefonare immediatamente ai genitori/tutore legale.

- Ospitare l’alunno in una stanza dedicata o in un’area di isolamento.

- Procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea, da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto.

- Il minore non deve essere lasciato da solo ma in compagnia di un adulto che preferibilmente non deve presentare fattori di rischio per una forma severa di Covid-19 come, ad esempio, malattie croniche preesistenti e che dovrà mantenere, ove possibile, il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale.

- Far indossare una mascherina chirurgica all’alunno se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera.

- Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi i genitori o i tutori legali che si recano in Istituto per condurlo presso la propria abitazione.

- Fare rispettare, in assenza di mascherina, l’etichetta respiratoria (tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito).

- Questi fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso alunno, se possibile, ponendoli dentro un sacchetto chiuso.

- Pulire e disinfettare le superfici della stanza o area di isolamento dopo che l’alunno sintomatico è tornato a casa.

- I genitori devono contattare il pediatra/medico per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso.

- Il pediatra o medico, in caso di sospetto Covid-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al dipartimento per la prevenzione.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

- Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l'approfondimento dell'indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

- Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento.

- Il referente scolastico Covid-19 deve fornire al Dipartimento di Prevenzione l’elenco dei compagni di classe nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il Dipartimento di Prevenzione deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.

- Se il tampone naso-oro faringeo è negativo, in paziente sospetto per infezione da SARS-CoV-2, a giudizio del pediatra o medico curante, si ripete il test a distanza di 2-3 gg. Il soggetto deve comunque restare a casa fino a guarigione clinica e a conferma negativa del secondo test.

- In caso di diagnosi di patologia diversa da Covid-19 (tampone negativo), il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni del pediatra/medico che redigerà una attestazione che il bambino/studente può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19 di cui sopra e come disposto da documenti nazionali e regionali.

Cosa succede se un bambino ha la febbre a casa? 

- L'alunno deve restare a casa.

- I genitori devono informare il pediatra/medico.

- I genitori dello studente devono comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute.

- Il pediatra/medico, in caso di sospetto Covid-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

- Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede ad eseguire il test diagnostico, procedendo come precedentemente indicato.

Cosa succede se un prof o un dipendente dell'istituto ha la febbre a scuola? 

- Assicurarsi che l’operatore scolastico indossi, come già previsto, una mascherina chirurgica; invitare e ad allontanarsi dalla struttura, rientrando al proprio domicilio e contattando il proprio medico per la valutazione clinica necessaria. Il Medico curante valuterà l’eventuale prescrizione del test diagnostico.

- Il medico, in caso di sospetto Covid-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

- Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico, procedendo come precedentemente indicato.

- In caso di diagnosi di patologia diversa da Covid-19, il medico redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.

- Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici.

Cosa succede se un prof o un dipendente dell'istituto ha la febbre a casa? 

- L’operatore deve restare a casa.

- Informare il medico.

- Comunicare l’assenza dal lavoro per motivi di salute, con certificato medico.

- Il medico, in caso di sospetto Covid-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico.

- Il Dipartimento di Prevenzione si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

- Il Dipartimento di Prevenzione provvede ad eseguire il test diagnostico, come precedentemente indicato

- In caso di diagnosi di patologia diversa da Covid-19, il medico redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19 di cui al punto precedente e come disposto da documenti nazionali e regionali.

- Si sottolinea che gli operatori scolastici hanno una priorità nell’esecuzione dei test diagnostici.

Cosa succede nel caso di un numero elevato di assenze in classe? 

- Il referente scolastico per il Covid-19 deve comunicare al Dipartimento di Prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti.

- Il Dipartimento di Prevenzione effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di Covid-19 nella comunità.

Cosa succede se un alunno è un "contatto stretto" di un asintomatico? 

Qualora un alunno risultasse contatto stretto asintomatico di un caso di cui non è nota la catena di trasmissione, il Dipartimento di Prevenzione valuterà l’opportunità di effettuare un tampone contestualmente alla prescrizione della quarantena. Il tampone avrà lo scopo di verificare il ruolo dei minori asintomatici nella trasmissione del virus nella comunità.

Cosa succede se un alunno o un prof è un contatto stretto di un caso? 

Qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, su valutazione del Dipartimento di Prevenzione, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso.

Cosa succede se un alunno o un prof è positivo al coronavirus? 

- Effettuare una sanificazione straordinaria della scuola.

- La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura.

- Chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.

- Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell'aria nell’ambiente.

- Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni.

- Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.

Come si decide la chiusura di una scuola? 

La valutazione dello stato di contatto stretto è di competenza del Dipartimento di Prevenzione e le azioni sono intraprese dopo una valutazione della eventuale esposizione. Se un alunno/operatore scolastico risulta Covid-19 positivo, il Dipartimento di Prevenzione valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti.

La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal Dipartimento di Prevenzione in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata. Inoltre, il Dipartimento di Prevenzione potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus.

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