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Cronaca

Scuole superiori, tra pochi anni ben 16mila studenti: "Serve un piano scuola 2025"

Il presidente della Provincia Santi riflette sulle necessità della scuola e le sfide del futuro per non subire gli eventi, ma rispondere ai nuovi bisogni

Le scuole in provincia di Rimini sono all'altezza delle nuove sfide del futuro e dei cambiamenti, senza subitr gli eventi? A riflettere sulla situazione e ragionare sulle necessità da affrontare è il presidente della Provincia Riziero Santi alla luce dell’analisi sulla popolazione scolastica compiuta dall’Ente. "La mia riflessione si concentra qui sull’aspetto della sfida che direttamente coinvolge la Provincia che nella gestione delle scuole superiori di II grado ha proprio una fra le sue principali funzioni. Abbiamo scuole all’altezza dei tempi e dei cambiamenti in atto? Qual è lo stato dell’arte e quali sono le esigenze attuali e di prospettiva? Saranno in grado le nostre 25 scuole superiori di reggere la crescita di popolazione scolastica prevista almeno fino al 2025 e il distanziamento richiesto attualmente dalle norme? Come si riuscirà a gestire l'intensa mole di investimenti e i cantieri della messa in sicurezza sismica delle scuole garantendo al contempo la continuità didattica in presenza? Quale scuola dobbiamo attrezzare per il post-pandemia e come bisogna adeguarla ai cambiamenti in corso ed a quelli in arrivo? Non possiamo non domandarci come riusciremo a gestire la flessibilità della domanda e la mobilità fra istituti tecnici, licei e scuole professionali garantendo spazi e servizi di qualità per tutti. E, non ultimo, bisogna comprendere anche come riusciremo a dare risposta a tutte le esigenze di una scuola di qualità che vive e cresce in ambienti belli e confortevoli dotati di laboratori, palestre, luoghi di studio e di socializzazione, all'interno e all'esterno, per l'intera giornata dodici mesi all'anno".

Santi evidenzia come nell'immaginario collettivo ci sia una scuola in progressivo ridimensionamento dovuto al calo demografico, "nella realtà però, per ora, non è così. È vero che manca uno studio puntuale di bacino provinciale sui flussi scolastici, perché da quando la Provincia ha perso la funzione della statistica non viene più fatto e quelli esistenti, regionali e nazionali, non sviluppano focus utili di dettaglio. Così abbiamo pensato di rimediare avvalendoci delle professionalità interne all'Ente".

Lo studio

"L'analisi condotta con metodo scientifico e basata su numeri certi e aggiornati ci offre uno spaccato della situazione proiettato al 2025 e 2030 molto interessante e utile al nostro lavoro. La formulazione delle ipotesi sul numero degli studenti iscritti nelle scuole secondarie di II° grado nei prossimi dieci anni prende le basi da un’analisi dei trend di lungo periodo relativi alla popolazione residente e agli studenti che frequentano le scuole di ogni grado. Analizzando la serie storica della popolazione residente è evidente che il trend dei nati in provincia di Rimini sia in continua e costante decrescita dal 2010 ad oggi (dai 3.211 nati nel 2010 si contano 2.156 nati nel 2020). Questo calo costante che si registra ormai da 11 anni non può che ripercuotersi negli andamenti attuali e futuri degli studenti iscritti nelle scuole. A partire quindi dall’analisi del trend dei nati in provincia e, in generale, dall’evoluzione negli ultimi 11 anni di tutta la popolazione residente tra i 0-18 anni ed esaminando come questo cambiamento della popolazione stia già influenzando le dinamiche degli iscritti nelle scuole primarie e secondarie di I grado, è possibile fare delle ipotesi di quello che sarà lo scenario dell’evoluzione della scuola secondaria di II grado nel prossimo decennio. Gli effetti negativi della dinamica delle nascite hanno iniziato ad evidenziarsi negli iscritti nella scuola primaria a partire dall’anno scolastico 2017/18 e nella scuola secondaria di I° grado nell’anno scolastico 2020/21 dove i trend di crescita si sono interrotti".

Santi spiega che "Questo effetto non si può ancora vedere nel trend degli studenti iscritti nelle scuole secondarie di II° grado. Dal modello si ipotizza come la crescita costante degli studenti iscritti nella scuola secondaria di II grado continuerà almeno per i prossimi cinque anni. La crescita degli studenti delle scuole secondarie di II° grado, che è passata dai 13.303 iscritti nell’anno scolastico 2010/11 ai 15.148 iscritti dell’anno scolastico 2020/21, si ipotizza continuerà fino all’anno scolastico 2024/25 in cui si stima raggiungerà il picco di circa 15.900 studenti iscritti. A partire dall’anno scolastico 2025/26 il trend di crescita sarà interrotto a causa degli effetti delle dinamiche demografiche delle nascite che inizieranno ad evidenziarsi in maniera graduale e interesseranno in principio solamente le prime classi. Dal modello si stima come nell’anno scolastico 2030/31 avremo un numero di studenti iscritti nelle scuole secondarie di II° grado pari ai livelli registrati negli anni 2011 e 2012. Quindi, nell’anno scolastico 20/21 abbiamo 15.148 studenti nelle scuole secondarie di II° grado, suddivisi in 9 poli scolastici, 25 plessi e 724 aule. Nell’anno 21/22 avremo 600 studenti in più e nel 24/25 raggiungeremo i 16.000 studenti, per poi scendere progressivamente negli anni successivi".

Un andamento oscillante che richiede flessibilità e capacità di adattamento da parte di tutti alle mutevoli esigenze: "gestione infrastrutturale, gestione trasportistica, gestione scolastica, gestione familiare. Tra i temi su cui riflettere ci sono la scelta dei poli è stata corretta e lungimirante, ma adesso serve sviluppare maggiormente il concetto di Campus; la realizzazione di nuovi plessi scolastici; digitalizzare le scuole; lo sviluppo e la qualificazione dei servizi interni e degli spazi esterni alle strutture: laboratori, biblioteche e luoghi di studio, palestre, mense; l’ampliamento delle fasce orarie giornaliere di fruizione delle scuole; la possibilità di un utilizzo delle strutture scolastiche durante tutto l’arco dell’anno, per esempio nei periodi estivi con attività ludiche, studio e sport, campi estivi, sostegno allo studio (come già qualche scuola fa); una revisione del concetto di aula, prevedendo luoghi più ampi e modulari (quello dei banchi con le rotelle è un concetto di scuola moderna, mentre è stato usato come argomento di sterile polemica); la probabile mobilità fra licei, istituti tecnici e scuole professionali"

Il presidente conclude evidenziando che "sulla base di queste riflessioni, anche portandole all’interno del Patto provinciale per il lavoro e per il clima, dobbiamo costruire un vero e proprio Piano scuola 2025 che possa guidarci nelle scelte di questi due anni e porre le basi per quelle dei prossimi dieci."

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