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Cronaca

Sentenza della Cassazione: le mani della mafia sulla Riviera

La Corte di Cassazione ha reso definitiva la prima condanna per associazione di stampo mafioso (416 bis) nell'atto processuale per il clan calabrese legato all'ndrangheta che dal 1999 al 2005 ha controllato le bische di Riccione

La Corte di Cassazione ha reso definitiva la prima condanna per associazione di stampo mafioso (416 bis) nell’atto processuale per il clan calabrese legato all’ndrangheta che dal 1999 al 2005 ha controllato le bische di Riccione con estorsioni ed episodi di violenza. Nelle motivazioni dei giudici si legge che l’associazione di stampo mafioso in Romagna si occupava di una serie di reati come omicidio, detenzione e  porto illegale d’arma da fuoco ed estorsioni.

Si tratta di una sentenza che ricalca quella che venne inflitta prima dal tribunale di Rimini nel 2008 e successivamente dalla Corte d’Appello di Bologna nel 2009. Furono 16 gli imputati, tra cui il 35enne Giovanni Lentini, condannato a 13 anni per associazione per delinquere finalizzata al controllo delle bische, estorsione aggravata dall’appartenenza all’associazioni mafiosa, detenzione di un’arma da fuoco e gioco d’azzardo.
 

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