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Cronaca

Sfruttamento del lavoro, la Cisl deposita le vertenze dei dipendenti e accusa il silenzio delle istituzioni

Il segretario generale della CISL Romagna Francesco Marinelli: “E’ importante che emergano tutte le situazioni di illegalità e sfruttamento nel nostro territorio anche perché a livello regionale e locale, abbiamo sottoscritto insieme alle istituzioni e associazioni il Patto per il Lavoro

La CISL Romagna deposita le vertenze dei lavoratori e accusa il silenzio delle istituzioni sui casi di sfruttamento del lavoro emersi a Rimini. “Durante la campagna elettorale abbiamo assistito ad un silenzio assordante da tutte le parti politiche, che si candidavano a rappresentare i cittadini, sulle varie vicende balzate alle cronache nelle ultime settimane, che riguardano lavoratrici e lavoratori del turismo, seguiti ora dalla FISASCAT CISL, sfruttati e non pagati, e questo silenzio non può che preoccuparci” - afferma il segretario generale della CISL Romagna Francesco Marinelli. E’ anche notizia di ieri l’individuazione da parte della Guardia di Finanza di 17 lavoratori in nero e 384 irregolari, su un totale di 427 lavoratori, quindi il 93% dei lavoratori di 9 imprese turistiche del territorio di Rimini.

“E’ importante - prodegue - che emergano tutte le situazioni di illegalità e sfruttamento nel nostro territorio anche perché a livello regionale e locale, abbiamo sottoscritto insieme alle istituzioni e associazioni il Patto per il Lavoro, che ci impegna nel forte contrasto alla illegalità sul lavoro. Con questo ci siamo impegnati a creare lavoro di qualità, contrastare le disuguaglianze, il lavoro irregolare e la violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro, riconoscendo in questi una minaccia per l’intero tessuto economico e sociale del territorio, che indebolisce l’intera società, colpisce i diritti e la dignità dei lavoratori e genera concorrenza sleale a danno delle imprese virtuose”.

“Il turismo - afferma il segretario generale della Fisascat CISL Gianluca Bagnolini - è un settore socio economico di vitale importanza e rappresenta un patrimonio per tutta la collettività che va tutelato da tutte le istituzioni e parti sociali. La FISASCAT CISL, dopo i due presidi organizzati nei giorni scorsi, ha aperto ufficialmente le istanze per il recupero contributivo e retributivo per un primo gruppo di lavoratori presso l’Ispettorato del lavoro. Ciò dimostra come il Protocollo sulla Legalità nel settore turistico sottoscritta con la prefettura a settembre 2019 stia funzionando”.

“Come Fisascat CISL da diversi anni organizziamo in Romagna la “Staffetta della Legalità” – sottolinea Bagnolini- un evento importante nel quale facciamo proposte chiare per un turismo di qualità. Per questo proponiamo, oltre al rafforzamento degli organi ispettivi, la creazione di appositi incentivi per i nuovi imprenditori del settore (con requisiti anagrafici e professionali da stabilire) ma solamente per quelle imprese sane che decidono di seguire percorsi di certificazione di lavoro etico sa 8000 e/o comunque di riconoscimento della responsabilità sociale del settore certificata da affidare enti bilaterali. Crediamo inoltre che sarebbe importante sottoscrivere dei contratti di 2° livello territoriali che stabiliscano precise intese su strumenti di flessibilità ed incentivi, oltre che la creazione ammortizzatori sociali specifici per i lavoratori di settore perché riteniamo che la Naspi non sia lo strumento idoneo alle esigenze di questa categoria. Infine crediamo che la creazione di un brand romagnolo che integri sport, enogastronomia e cultura possa permettere un allungamento della stagione turistica e quindi la creazione di maggiori posti di lavoro”.

“Dobbiamo mettere fine a certi comportamenti di imprenditori - conclude Francesco Marinelli - che pensano che la nostra terra sia un luogo per fare cassa a danno di un intero settore che negli ultimi anni ha sofferto di mancanza di mano d’opera e che con quanto sta accadendo, rischia di essere sempre meno attrattivo per lavoratrici e lavoratori”.

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