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Cronaca

Il Questore di Rimini Maurizio Improta indagato per sequestro di persona

L'alto dirigente della polizia di Stato, insieme ad altre sei persone, nel mirino dei pm di Perugia per la vicenda Shalabayeva

Sequestro di persona: è l'accusa che i pm di Perugia contestano al capo dello Sco, Renato Cortese, al Questore di Rimini, Maurizio Improta, ad altri 5 poliziotti e al giudice di pace Stefania Lavore per il caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Ablyazov espulsa dall'Italia. Agli indagati sarebbe stata notificata un'informazione di garanzia. La donna fu prelevata dagli agenti di polizia che cercavano il marito. Durante la perquisizione alla ricerca del politico kazako, gli uomini della Mobile e dell'ufficio Immigrazione, allora diretto proprio da Improta, separarono la donna dalla figlia, le portarono all'aeroporto di Ciampino dove c'era ad attenderle un aereo affittato dall'ambasciatore kazako. E furono fatte partire per il Kazakistan. Ai difensori di allora fu impedito di difendere la donna la cui estradizione fu controfimrata in fretta e furia anche dal capo della procura di Roma, Pignatone. Durante una ricostruzione avvenuta dopo, fu accertato che il console kazako si rivolse al Viminale per avere un appoggio all'operazione di espulsione. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, negò di essere stato avvisato e saltò la testa dell'allora capo dell'ufficio di Gabinetto del ministero dell'Interno, Procaccini.
 

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