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Cronaca

Si accoltella da sola e poi accusa il marito, svolta nella tragedia famigliare

La donna, ricoverata il giorno di Natale, aveva accusato l'uomo di maltrattamenti davanti al figlio

Incredibile svolta nell'indagine della polizia di Stato che, lo scorso 25 dicembre, aveva arrestato un cittadino libico di 41 anni accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. A scagionare l'uomo sono state due vicine di casa della coppia che, letta sui media la notizia, hanno deciso di presentarsi spontaneamente in Questura e raccontare agli inquirenti della squadra Mobile cosa avevano sentito il giorno della presunta aggressione. La presunta vittima, il giorno di Natale, aveva raccontato agli agenti che il 41enne, in preda a una furia, l'aveva picchiata e, con un coltello, le aveva provocato alcune lesioni che avevano richiesto l'intervento dei medici del pronto soccorso. Tutto questo, e alcuni interventi della polizia nei giorni precedenti sempre per lo stesso motivo, aveva fatto scattare le manette ai polsi dell'uomo.

Le vicine di casa, però, hanno raccontato una storia completamente diversa mettendo nero su bianco le parole dette dalla donna, una 30enne italiana: "Guarda come si fa a mandare in galera un innocente. Guarda adesso mi ferisco e poi ti denuncio e ti mando in galera". Una versione sottoscritta anche da altri residenti nella palazzina e ritenuta credibile dagli inquirenti tanto che il sostituto procuratore che segue il caso ha chiesto ed ottenuto la revoca della custodia cautelare in carcere per il 41enne. La moglie, adesso, rischia un'incriminazione per calunnia.

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