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Cronaca

Si impossessò dell'intero patrimonio della disabile che doveva accudire

A processo un'infermiera riccionese accusata di essersi appropriata di 70mila euro ai danni della vittima

Si è aperto il processo nei confronti dell'infermiera di Riccione accusata di aver svuotato il conto in banca di una disabile 57enne lasciandole, alla fine, solo 70 centesimi. L'infermiera, che lavorava per l'Ausl, era stata incaricata di seguire quella che, poi, è diventata la sua vittima. Nel corso degli anni, a partire dal 2011, la donna era riuscita a carpire la fiducia della disabile che le aveva raccontato di aver ereditato una discreta somma finita poi accreditata sul suo conto corrente. E' così scattato il piano diabolico della dipendente dell'Ausl. La donna, infatti, raccontò alla sua vittima di avere urgente bisogno di soldi per eseguire alcuni lavori di ristrutturazione della propria abitazione.

L'invalida, fidandosi, si disse disposta a prestarglieli nonostante l'infermiera le chiedeva di non lasciare traccia scritta delle transazioni. La scusa della 57enne era quella che il regolamento dell'Ausl vietava, espressamente, ai dipendenti di accettare denaro dalle persone accudite. Tra il dicembre del 2011 e l'estate del 2013, l'infermiera accompagnò quasi a cadenza mensile l'invalida alle Poste per ritirare varie somme di denaro fino a quando il saldo del libretto postale arriva a un attivo di appena 70 centesimi. L'invalida, disperata, quando si rense conto di essere rimasta senza soldi si confidò, in lacrime, ad un'assistente sociale la quale, a sua volta, informò i dirigenti dell'Ausl e convinse la vittima a sporgere denuncia presso i carabinieri.

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