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Cronaca

Siccità: presentato lo stato della crisi idrica in Romagna

Allo stato attuale la riserva principale di acqua potabile rappresentata dalla diga di Ridracoli ha un deficit del 18,5% rispetto alla media

L’andamento meteorologico e conseguentemente quello idrologico in Romagna, come nel resto d’Italia, in questo momento è caratterizzato da una rilevante diminuzione degli apporti piovosi ed anche le future previsioni non mostrano, per ora, significativi mutamenti di tendenza. I primi 6 mesi del 2017 si sono rivelati siccitosi, con un deficit di precipitazioni di circa il 23,8% - in termini di mm. Di pioggia cumulata -  e un deficit di apporti all’invaso di Ridracoli del 18,5% - con riferimento ai volumi affluiti - rispetto alla media degli ultimi 23 anni. Le temperature elevate e l’intensità della stagione turistica favorita dalla continuità del bel tempo, nel contempo, sembrano stimolare maggiori consumi, più elevati rispetto il precedente anno. Il perdurante stato di scarsità idrica, già il 16 giugno scorso, ha spinto il Presidente della Giunta Regionale Stefano Bonaccini ad emettere il decreto n. 103 “Dichiarazione dello stato di crisi regionale connesso al contesto di criticità idrica” e la delibera n. 870 “Disposizioni per fronteggiare la crisi idrica 2017”, a cui Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. si è immediatamente allineata, prima adeguandosi ai deflussi minimi vitali dove i volumi defluiti erano maggiori, poi chiedendo – questo per affrontare ulteriori peggioramenti - deroghe sulle riduzioni dei deflussi minimi vitali per la Diga di Ridracoli, la Diga del Conca e i prelievi sul Torrente Tramazzo, per altro al momento non ancora autorizzati.

Al netto di queste premesse, la situazione idrica romagnola al momento non desta particolare preoccupazione e non si evidenziano problematiche tali da compromettere la continuità del servizio, come evidenziato anche dal comunicato ufficiale della Regione Emilia-Romagna, diramato il 24/07/2017 e disponibile sul sito ufficiale. Rimane tuttavia la massima attenzione all’evolversi della crisi. L’attuale situazione di relativa tranquillità trova ragione in quanto la criticità idrica è stata affrontata da Romagna Acque con largo anticipo, attraverso un Piano di Interventi di lungo periodo caratterizzato da una gestione delle risorse attenta e ottimizzata, in cui il nuovo potabilizzatore della Standiana ha giocato sin qui e gioca un ruolo chiave. L’attingimento dal Po, in questo momento, rappresenta una scelta chiave che consente un’ottima resistenza al sistema in quanto ampliando la zona virtuale di captazione rende disponibili quantità elevate della risorsa. Va ricordato, inoiltre, che siccitosi sono stati anche gli inverni 2015 e 2016 – con assenza di piogge da ottobre a febbraio – e proprio la presenza del potabilizzatore della Standiana ha consentito di superare queste difficoltà di approvvigionamento senza effetti sul servizio e non sfruttando le riserve della diga di Ridracoli scelta che ci ha consentito di affrontare questa estate in piena sicurezza rispetto ad altre aree della regione.

Attualmente il Po, infatti, ha una portata che si aggira sui 450 mc/sec. ed ha una quota alla presa dell’Impianto Palantone di +3,3 m. s.l.m. al di sopra della quota di prima soglia di attenzione. Tuttavia nonostante la buona situazione attuale occorre mantenere la massima attenzione all’evolversi della crisi idrica, della quale non conosciamo gli esiti finali; per tale motivo vanno, prudentemente, assunte tutte le decisioni che ci consentono di migliorare la resistenza e la resilienza del sistema di approvvigionamento. Per questo motivo invitiamo tutti i Comuni della Romagna ad adottare ordinanze e provvedimenti sindacali per contenere l’utilizzo dell’acqua potabile e introdurre limitazioni nell’uso extra-domestico, condividendo l’appello già proposto da HERA SPA. La risorsa idrica è un bene prezioso e come tale va trattato: con rispetto, consapevolezza e attenzione da parte di tutti.  

Pur consapevoli della estrema delicatezza della situazione idrica generale a causa del prolungato periodo di siccità le fonti di cui dispone Romagna Acque ed il suo sistema infrastrutturale hanno garantito condizioni di servizio del tutto normali al contrario di buona parte dei territori limitrofi dell’Emilia. Per ciò che riguarda il futuro, anche in presenza di un aumento dei consumi che può essere stimato in circa 113 milioni di metri cubi, l’attuale disponibilità, per quanto prevedibile, potrà garantire la normalità del servizio fino al termine della stagione turistica. Dopodichè occorrerà valutare quale potrà essere l’andamento climatico per definire le opportuno azioni da intraprendere consci dell’elevato livello di resilienza del sistema idrico romagnolo.

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