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Cronaca

Il sindaco contro il Governo: "Non garantisce le forze per la sicurezza"

Gnassi: "Funzione sostitutiva del Comune a favore dello Stato a cui sta in capo l'ordine pubblico, ma le ultime finanziarie hanno oramai devastato sia i conti che le capacità operative dei Comuni"

Il governo tiene la città di Rimini a digiuno di forze di sicurezza. E' il contenuto di una   dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che fa riferimento all'intervento del Prefetto Saladino: “Ho avuto la conferma di quanto ho affermato nelle scorse settimane. Siamo in presenza di un Governo centrale che si sta ritirando dal territorio tagliando risorse agli enti locali e, nel caso della Pubblica sicurezza con il taglio di uomini e mezzi”.

PATTO PER LA SICUREZZA. Sempre Gnassi: “Ne consegue che gli Enti Locali si vedono costretti a supplire a questa ritirata. Tale conferma mi è venuta dal richiamo che il Prefetto ha fatto al Patto per la Sicurezza Integrata. I Riminesi devono sapere che il cuore del Patto per la Sicurezza Integrata era costituito dalla creazione di un fondo da spendersi per le attività delle forze per l’ordine pubblico alimentato con risorse degli Enti Locali firmatari. In soldoni si dovevano versare dei soldi per garantire benzina per le volanti, il vitto e l’alloggio di personale aggiuntivo. Una sorta di sicurezza alla carta. Una funzione sostitutiva del Comune a favore dello Stato a cui sta in capo l’ordine pubblico, che seppur prevista è oggi difficilmente accettabile e attuabile, tanto meno con le ultime finanziarie che hanno oramai devastato sia i conti che le capacità operative dei Comuni”.

LA POLIZIA MUNICIPALE. “Difatti, con il meccanismo del Patto di Stabilità da una parte e del tetto di spesa sul personale dall’altra, entrambe imposti dal governo si deve sapere che, il Comune si trova a dover decidere se assumere, alternativamente, una maestra, un vigile, un assistente sociale. E inoltre con il blocco del turn over per sostituire un vigile (ma anche una maestra o un assistente sociale) dobbiamo aspettare che ne vadano in pensione cinque. Ecco perché siamo sottorganico con la Polizia Municipale, comunque in media con le altre Amministrazioni. Giova però ricordare che il Corpo di Rimini è il secondo corpo di Polizia Municipale in Regione, dopo quello di Bologna, pur non essendo la seconda città. Sempre in merito all’organico va sottolineato che, grazie alle assunzioni estive, il deficit richiamato dal Prefetto viene in parte colmato”.

UNITA' D'INTENTI. Continua il sindaco: “E’ vero ed è noto, la PM di Rimini non fa il servizio notturno, ma è altrettanto vero che su 1.726 incidenti stradali la PM ne rileva 1.317 (76,3%) gli altri vengono rilevati dalla Polstrada. Detto questo la cosa, a mio avviso più importante, che ho potuto constatare in tema di sicurezza e ordine pubblico in questi primi due mesi da Sindaco è che quando i cittadini vedono uniti e protesi ai risultati, Polizia, Carabinieri, Polizia, Municipale, Guardia di Finanza; Capitaneria di Porto percepiscono subito una città più sicura. La percepiscono perché i risultati di questa unità di intenti sono tangibili e ce lo dicono i numeri, pur se dei problemi persistono, delle operazioni antiabusivismo o di contrasto alla prostituzione, oppure di contrasto alle altre attività malavitose. In un momento straordinariamente difficile del Paese sul fronte della sicurezza sarebbe un errore rompere l’unità di intenti che sta caratterizzando il nostro territorio. Noi non lo faremo. Per questo, anche per quanto riguarda la sicurezza, fin dall’inizio ho creduto nell’attività di coordinamento tra le varie forze in campo da perseguire nel Comitato Provinciale per l’ordine Pubblico e la Sicurezza. Continuo a credere a ciò e a questo mi atterrò anche nel futuro.”

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