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Cronaca

Smog, mortalità per polveri sottili: la classifica delle città emiliano romagnole

Rimini si posiziona al 161esimo posto secondo lo studio condotto dall'Università di Utrecht, dal Global Health Institute di Barcellona e dal Tropical and public health Institute svizzero

Ci sono nove città dell'Emilia-Romagna tra le prime 100 nella classifica europea sul tasso di mortalità da polveri sottili. E' quanto emerge dallo studio condotto dall'Università di Utrecht, dal Global Health Institute di Barcellona e dal Tropical and public health Institute svizzero. Piacenza è la prima città emiliano-romagnola al 25esimo posto, seguita da Ferrara (26esima), Carpi (33esima), Parma (38esima), Modena (50esima), Sassuolo (60esima), Bologna (73esima), Forlì (82esima) e Ravenna (89esima), a cui si aggiunge Rimini (161esima).

Lo studio è nato un database con i dati sulle morti da smog stimate per 858 città europee. I risultati della ricerca mostrano che 51mila morti premature da pm2,5 e 900 da No2 potrebbero essere evitate ogni anno in Europa se le città prese in esame riducessero i livelli dei due inquinanti seguendo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I dati pubblicati su "The Lancet" confermano le analisi dell'Agenzia Europea dell'ambiente (Aea) e delle agenzie nazionali sul problema smog nella Pianura Padana. Secondo l'Aea, l'Italia detiene il triste primato Ue per morti da biossido di azoto (No2) ed è seconda solo alla Germania per numero di decessi da particolato sottile pm2,5. 

"Lo studio europeo diffuso mercoledì sul tasso di mortalità da polveri sottili, sommato alla procedura di infrazione che l’Italia si appresta a pagare, sono gli ennesimi campanelli d’allarme ormai impossibili da ignorare - dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle - L’avvio di un confronto tra il ministero dell’Ambiente e le Regioni del Bacino Padano annunciato mercoledì dal ministro Costa è una buona notizia e deve fare da preludio allo stanziamento, già all’interno del Recovery Fund, di risorse ad hoc per il tema del miglioramento della qualità dell’aria nella Pianura Padana".

"Come ripetiamo da tempo, servono misure strutturali e collaborazione tra istituzioni a livello locale e centrale per superare in modo definitivo il problema della pessima qualità della nostra aria che è ormai irrisolto da troppo tempo - prosegue l'esponente pentastellata -. Serve intervenire sui vari settori che concorrono all’inquinamento della nostra aria e sulle diverse fonti emissive, con determinazione e celerità.  Per questo credo che anche all’interno del Recovery Fund debba trovare spazio lo stanziamento di risorse specifiche per affrontare in maniera strutturale questo problema. L’auspicio adesso è che questa interlocuzione annunciata dal ministro Costa con le Regioni possa portare a risultati concreti nel più breve tempo possibile".

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