Fermato il presunto killer di Sonia Di Maggio, era fuggito dopo l'accoltellamento
Sospettato del femminicidio di una riminese in provincia di Lecce, in passato aveva già avuto problemi con la legge
Si è conclusa nella mattinata di martedì la fuga del 39enne di Torre Annunziata sospettato di essere il killer di Sonia Di Maggio, la 29enne riminese uccisa a coltellate nel tardo pomeriggio di lunedì in provincia di Lecce. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, era ricercato dalla polizia di Stato che lo ha individuato ad Otranto dove era arrivato presumibilmente con un pullman di linea. Secondo gli inquirenti si tratta di uno sbandato, che tirava avanti facendo il parcheggiatore abusivo, con il quale Sonia aveva allacciato una relazione poi terminata dalla stessa vittima che non sopportava più le attenzioni morbose del 39enne. Pare che fosse questo uno dei motivi che aveva spinto la ragazza a lasciare Rimini per rifarsi una vita nel leccese dove si era fidanzata con l'attuale compagno anche lui 29enne ed entrambi vivevano nella frazione di Specchia Gallone, una zona periferica di Minervino (Lecce), non più di 500 abitanti. Lavoravano come artisti di strada. Una nuova relazione, quella della Di Maggio, che aveva mandato su tutte le furie l'ex, tanto da fargli raggiungere il paesino del leccese dalla Campania per cercare vendetta.
VIDEO - La drammatica testimonianza della madre dell'attuale fidanzato
Secondo quanto ricostruito, nel tardo pomeriggio di lunedì la coppia era uscita di casa per fare la spesa e verso le 19 davanti a loro si è palesato l'ex fidanzato della riminese. I due avrebbero cercato di evitare l'incontro cambiando strada ma il 39enne li ha inseguiti per poi affrontarli minacciandoli entrambi di morte. Nonostante le grida d'aiuto della giovane, nessuno si è affacciato dalle finestre e il killer ha estratto il coltello con il quale ha cercato dapprima di colpire il ragazzo. Sonia, nel tentativo di difenderlo, si sarebbe frapposta fra i due urlando al fidanzato di correre in cerca di aiuto forse sperando che la furia del 39enne con il quale aveva convissuto non si tramutasse in gesti violenti nei suoi confronti.
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Così non è stato e l'ex si è accanito sulla riminese con numerosi fendenti che hanno raggiunto la giovane al collo e alla nuca fino a farla crollare a terra dove è morta dissanguata. Alcuni passanti hanno provato a rianimarla, dopo aver contattato il 118 ed essere stati guidati per le manovre da praticare, in attesa che arrivasse l’ambulanza a sirene spiegate. Ma all’arrivo degli operatori per la 29enne ormai le speranze erano svanite. I primi a raggiungere la località sono stati gli agenti di polizia del commissariato di Otranto che, per tutta la notte, hanno raccolto le testimonianze mentre allo stesso tempo è partita la caccia al killer conclusasi questa mattina.