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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sono oltre 48mila gli studenti della provincia, Santi: "Alle variazioni di popolazione intervenire sugli orari"

La serie storica relativa alla Scuola secondaria di secondo grado evidenzia una crescita, negli anni, degli iscritti negli Istituti statali ed una contestuale riduzione negli Istituti paritari

La Provincia di Rimini ha pubblicato l’annuale report sulla scuola riminese. Si tratta di un lavoro con il quale, da oltre 10 anni, gli uffici Istruzione e scuola e Statistica della Provincia raccoglie ed elabora in maniera sistematica i dati relativi alla scuola del nostro territorio, per tutti gli ordini e gradi, dai servizi educativi per la prima infanzia alla secondaria di secondo grado, sino all’Università. Come di consueto, anche per l’anno scolastico 2019/2020 il report è frutto della collaborazione con l’Ufficio scolastico - che ha fornito tutti i dati riguardanti le Istituzioni scolastiche statali - gli Enti di formazione professionale operanti nel segmento della IeFP, i Comuni e le Scuole paritarie della provincia.

“Non mi stancherò mai – osserva il presidente della Provincia Riziero Santi – di sottolineare l’importanza dei dati, come queste serie storiche che evidenziano il trend e le dinamiche dell’ultimo decennio, per leggere e interpretare la realtà del nostro tempo. Voglio ringraziare in tal senso, per la loro collaborazione, l’Ufficio scolastico, gli Enti di formazione, i Comuni e le Scuole paritarie che hanno reso possibile questo report. Guardando i numeri, possiamo vedere che continua il trend di decrescita della scuola primaria, che rispecchia l’andamento demografico della popolazione scolastica e che vede i suoi primi effetti nella scuola dell’obbligo. Dopo un anno di leggera decrescita negli iscritti, riprende invece ad aumentare con forza il dato nelle Scuole secondarie di secondo grado, quasi 300 iscritti in più sull’anno scolastico precedente, per un totale di 15.020 ragazzi in termini assoluti. Questo aumento, combinato con il trend calante dei più giovani e delle nascite, proprio nell’anno della pandemia ci impone una riflessione sulla capacità che deve avere il nostro sistema scolastico di rispondere alle variazioni della popolazione scolastica. Qui vorrei essere molto chiaro: agire solo sul fattore spazio non basta più e oltre che essere particolarmente oneroso non è comunque risolutivo. Ad ogni esigenza nuova o diversa non possiamo continuare a costruire scuole per dare spazi fisici in più. Le risorse le dobbiamo mettere piuttosto nella sicurezza, nella qualificazione dell’esistente e nell’innovazione.  Quindi, più che agire sull’offerta di aule, è evidente per i trend combinati che la risposta più efficace sarebbe agire sugli orari della scuola, sfruttando la variabile tempo e non solo la variabile spazio. Oggi, i tempi scolastici, sempre schiacciati quasi esclusivamente sulle ore del mattino, non consentono di rispondere con flessibilità alle variazioni della popolazione scolastica, come proprio le problematiche innescate dal COVID hanno fatto emergere. Se l’emergenza ha rappresentato una sorta di stress test, questo ha fatto emergere anche alcune rigidità del sistema e l’opportunità di ragionare sulla flessibilità oraria, tematiche sulle quali dovremmo lavorare tutti insieme.”

Nell’anno scolastico 2019/2020, in provincia di Rimini, la popolazione scolastica conta 48.408 studenti a fronte di una popolazione residente, nella fascia d’età 3-18 anni, di 50.181 unità. Sono funzionanti 1.887 classi (scuola primaria, secondaria di I e II grado) e 344 sezioni di scuola d’infanzia. Sono presenti 62 servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni).

Gli effetti della crisi si ripercuotono, per quanto in misura minore, anche sulla scuola dell’infanzia: infatti, se nell’A.S. 2010/11 la rete di scuole statali e paritarie (comunali e private) accoglieva pressoché la totalità dei bambini nella fascia di età 3-6 anni, da qualche anno a questa parte si rileva una percentuale abbastanza significativa di bambini che non frequentano. La serie storica relativa alla Scuola primaria evidenzia un picco di crescita nell’A.S. 2015/16 ed una successiva riduzione di iscritti negli anni successivi, compreso l’attuale. La tendenza numerica in atto, pertanto, sembrerebbe rispecchiare l’andamento demografico della popolazione italiana con i suoi primi effetti visibili nella scuola dell’obbligo. In provincia di Rimini sono funzionanti 89 plessi scolastici di Scuola primaria nei quali risultano iscritti complessivamente 15.573 studenti, distribuiti in 765 classi. Nella scuola primaria le classi a tempo pieno sono 195 e rappresentano il 25,5% delle classi totali. Sono interessati 4.176 alunni, pari al 26,8% degli alunni totali.
La tipologia di funzionamento prevalente continua ad essere il tempo normale che interessa oltre il 73% degli iscritti. Il numero medio di alunni per classe risulta pari a 20,4 sia per la gestione statale che paritaria.

La serie storica relativa alla Scuola secondaria di primo grado evidenzia dati altalenanti nel decennio: ad una prima fase di crescita corrispondente al periodo 2010/2013, seguono alcuni anni di riduzione degli iscritti, sino ad arrivare al nuovo incremento dell’ultimo quadriennio, particolarmente significativo per l’anno scolastico 2019/20. D’altro canto, invece, nel periodo considerato, si assiste ad una graduale perdita di iscritti per la gestione paritaria, non statale, salvo per un modesto recupero proprio in corrispondenza dell’ultimo anno scolastico preso in esame, 2019/20. In provincia di Rimini sono funzionanti 30 Scuole secondarie di primo grado, distribuite su 18 dei 25 Comuni del territorio, alle quali risultano iscritti complessivamente 9.919 studenti, il 94,6% dei quali in Scuole a gestione statale. Nell’ambito del primo ciclo di istruzione, così come già evidenziato anche nelle pagine precedenti, l’unico segmento che fa registrare un incremento del numero di iscritti nell’anno scolastico in corso è proprio quello della Scuola secondaria di primo grado. Il tempo prolungato nell’ambito della Scuola secondaria di primo grado statale rappresenta un’eccezione, nel contesto di una gestione a tempo ordinario assolutamente preponderante (il 99% del totale). Il numero medio di alunni per classe risulta complessivamente pari a 23,1, con dati numerici leggermente più contenuti nella Scuola statale.

La serie storica relativa alla Scuola secondaria di secondo grado evidenzia una crescita, negli anni, degli iscritti negli Istituti statali ed una contestuale riduzione negli Istituti paritari. L’ultimo anno scolastico preso in considerazione propone, dopo una leggerissima flessione del 2018/19, una sostanziale ripresa del trend di crescita così come registrata, complessivamente, nell’intero decennio 2010/2020. Con riferimento alla distribuzione fra indirizzi di studio, il dato sicuramente più interessante da rilevare riguarda la crescita dell’istruzione liceale (+ 3,1%) e dell’istruzione professionale (+ 2,1%) a scapito dell’istruzione tecnica (- 5,2%). Nei fatti, dunque, il segmento formativo che nel corso dell’ultimo decennio ha subito la maggiore penalizzazione in termini di iscritti è proprio quello tecnico, a fronte di una crescita degli ambiti professionale e liceale. Con riferimento all’istruzione professionale, vale la pena invece sottolineare come il riordino entrato in vigore all’inizio del periodo considerato, con la trasformazione dei percorsi statali in quinquennali e la creazione del Sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale – IeFP (rif. L.R. 5/2011), per il rilascio, in sussidiarietà da parte degli Istituti professionali e degli Enti di formazione accreditati, di qualifiche professionali triennali, abbia sortito un effetto comunque positivo e trainante per le iscrizioni, soprattutto nel quadriennio 2013/17. La parziale contrazione degli ultimi due anni scolastici presi in esame – 2018/19 e 2019/20 - potrebbe essere determinata da talune incertezze collegate alla revisione normativa dei percorsi, disciplinata dal D. Lgs. n. 61/2017, peraltro, ancora oggi in fase di completamento e dall’entrata in vigore del nuovo sistema di accreditamento nazionale e regionale in materia di IeFP.
Nell’ambito specifico dell’istruzione liceale, la crescita di interesse per il liceo artistico e delle scienze umane ma, soprattutto, linguistico (+ 8,7%), ha eroso le iscrizioni verso i percorsi liceali più tradizionali del liceo classico e scientifico.
L’istruzione tecnica negli ultimi dieci anni ha visto una tendenziale crescita dei percorsi del settore tecnologico ed industriale ed una riduzione di quelli di ambito economico, amministrativo e commerciale, per quanto nel triennio scolastico 2017/2020 questo processo sembra essersi, almeno in parte, attenuato.

Con riferimento all’istruzione professionale, i dati di seguito proposti sono di facile lettura ed interpretazione: nel decennio considerato il settore alberghiero, della ristorazione e dell’accoglienza turistica ha visto una crescita assolutamente importante - nell’ordine del 13,6% - a fronte di una significativa contrazione dei settori commerciale e dell’industria-artigianato. Ciò sicuramente riflette non solo le caratteristiche dell’economia del nostro territorio e del mercato del lavoro locale bensì anche il processo mediatico e di comunicazione, nazionale e non solo, volto alla “celebrazione” e valorizzazione di talune professioni collegate all’enogastronomia ed in generale al food. In provincia di Rimini sono funzionanti 20 Scuole secondarie di secondo grado, distribuite su 6 dei 25 Comuni del territorio, alle quali risultano iscritti complessivamente 15.020 studenti, il 96,3% presso Scuole statali. Come già riportato sopra, l’anno scolastico in corso torna a riproporre una “robusta” crescita nelle iscrizioni sull’anno precedente (+ 285 iscritti); al di là dell’entità numerica, il dato potrebbe esprimere una nuova tendenza demografica, al livello scolastico del secondo ciclo, da monitorare con attenzione nei prossimi anni.

Da registrare l’accesso all’istruzione professionale di un nuovo Istituto paritario; in questo modo tutte le tipologie di istruzione – liceale, tecnica e professionale – trovano rappresentanza in provincia di Rimini sia nell’ambito statale che in quello non statale/paritario, per quanto, a livello numerico, l’ambito di elezione rimanga sempre quello liceale. La percentuale più consistente di studenti continua a scegliere un liceo (48,5%), con una crescita importante nell’ultimo anno di quasi 1,5 punti percentuali; quanto alla distribuzione all’interno dei singoli percorsi, si conferma come prima scelta quella del liceo scientifico (21,5%). L’indirizzo tecnico per il settore economico rappresenta la seconda opzione per iscritti (16,6%) e quello per il settore tecnologico la terza (13,1%). La prima scelta di ambito professionale fa invece riferimento ai servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, con percentuali che si sono stabilizzate nel corso degli ultimi anni, pur nel contesto di un alto numero di iscritti lievitato esponenzialmente nel decennio.

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