"Non spaccio, vendo collanine", la scusa non regge e il pusher finisce in manette
Sorpreso da una pattuglia della polizia di Stato, lo spacciatore si è disfatto dello stupefacente e ha aggredito gli agenti che cercavano di bloccarlo
"Non sono uno spacciatore ma un venditore di collanine". Non ha retto la scusa di un senegalese 22enne, già noto alle forze dell'ordine, arrestato dalla polizia di Stato nella notte tra mercoledì e giovedì. Intorno all'1.30 il giovane si aggirava nei pressi della ruota panoramica sul porto di Rimini fermandosi continuamente nei capannelli di giovani e, questo comportamento, ha attirato l'attenzione di una pattuglia della Questura che stava controllando il lungomare riminese. Gli agenti hanno così deciso di controllarlo e, quando si sono avvicinati, il 22enne ha gettato a terra un involucro cercando poi di allontanarsi. Recuperato il pacchettino, è emerso che conteneva 10 grammi di hashish e 0,32 di cocaina e dalla perquisizione sono spuntati 395 euro in contanti ritenuti il provento delle precedenti cessioni di droga. E' stato a questo punto che il ragazzo ha iniziato a dare in escandescenza protestando la sua innocenza, anche se dal controllo era emerso che si trattava di uno spacciatore già noto che solitamente operava nel parco "Murri" a Bellariva, aggredendo gli agenti che hanno faticato non poco per immobilizzarlo e alla fine hanno dovuto usare lo spray al peperoncino. Ammanettato e portato in Questura, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio e processato per direttissima giovedì mattina.