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Martedì, 26 Settembre 2023
Cronaca

Spari con la pistola clandestina: "L'ho comprata da uno sconosciuto, volevo vedere se funzionava"

Interrogatorio di garanzia per i due ragazzi arrestati dalla polizia dopo aver esploso sette colpi nelle campagne riminesi con l'arma di provenienza serba

Si è svolto nella mattinata di venerdì l'interrogatorio di garanzia per un albanese 30enne e per un riminese 33enne che, lo scorso 6 settembre, erano finiti in manette per aver esploso una serie di colpi con una pistola clandestina nelle campagne dell'entroterra. Entrambi difesi dall'avvocato Giuliano Renzi, a discolparsi è stato il cittadino straniero che davanti al magistrato ha ricostruito la vicenda che lo ha visto venire in possesso dell'arma semi-automatica Crvena-Zastava di fabbricazione serba risultata essere mai censita sui territorio nazionale. Secondo il racconto del 30enne, la settimana precedente aveva litigato con la fidanzata e lasciato l'abitazione per sbollire la rabbia. Durante il suo peregrinare per Rimini il 30enne avrebbe incontrato un cittadino marocchino che gli aveva proposto l'affare: la pistola, completa di caricatore e silenziatore, all'interessante prezzo di 130 euro. L'uomo aveva accettato la transazione e, dopo averla acquistata, l'aveva nascosta sotto la sella dello scooter. Nel pomeriggio di mercoledi scorso, poi, aveva aiutato l'amico 33enne che aveva bisogno di un passaggio per raggiungere un'azienda agricola alle pendici del colle di Covignano e durante il tragitto gli aveva raccontato di aver comperato la pistola.

Sarebbe stato a questo punto che, invogliato dall'amico, avrebbe deciso di provarla per accertarne il funzionamento. I due si erano qundi fermati in via Buonanotte ed estratto l'arma da sotto la sella gli avrebbero montato il silenziatore. Entrambi inesperti in questa manovra, l'accessorio sarebbe stato applicato male alla canna dell'arma e il rumore dei 7 colpi sparati in rapida successione aveva attirato l'attenzione dei residenti che allarmati avevano chiamato la polizia di Stato. Le Volanti della Questura si erano così precipitate tra la chiesa di San Lorenzo a Monte e lo stabilimento della Galvanina  con gli agenti che hanno iniziato a battere le strade di campagna fino ad individuare i due giovani sullo scooter. Perquisiti, oltre alla pistola erano spuntati anche 14 proiettili calibro.32. Gli inquirenti avevano esteso la perqusizione anche nelle abitazioni dei due e in quella del riminese avevano trovato sei falsi porta tesserini delle forze dell'ordine che li qualificavano come appartenenti alla polizia di Stato, alla Guardia di Finanza e come Guardie giurate particolari e una paletta della polizia albanese. Entrambi erano stati quindi arrestati con le accuse di detenzione illegale di arma e ricettazione in concorso. Al termine dell'interrogatorio, il gip ha convalidato il fermo e disposto per entrambila custodia cautelare in carcere.

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