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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sparò contro un'auto in fuga, agente della Stradale esce dal processo con una multa

Per o quattro colpi di pistola all'indirizzo di una Lancia Ypsilon che non si era fermata all'alt era accusato di accensioni ed esplosioni pericolose

Se la caverà con una multa l'agente della polizia Stradale di Rimini che, il 1 giugno del 2019, aveva sparato 4 colpi con la sua pistola d'ordinanza all'indirizzo di una Lancia Ypsilon guidata all'epoca da un 26enne che non si era fermato all'alt. L'agente, infatti, era finito a processo con l'accusa di accensioni ed esplosioni pericolose un reato che prevede una sanzione al massimo di 103 euro. Il parapiglia si era scatenato in un tranquillo sabato pomeriggio dal sapore già estivo quando, alla rotatoria tra via Tonale e la Statale 16 Adriatica verso le 15.30 l'automobilista al volante dell'utilitaria non avrebbe seguito le indicazioni del personale della Stradale che gli indicavano di accostare. Il 26enne si era sempre difeso sostenendo di essere in ritardo a un appuntamento con la fidanzata e, per questo, aveva tirato dritto al controllo.

La polizia Stradale spara contro l'auto in fuga

Gli agenti della Stradale, però, avevano dato l'allarme alle altre pattuglie e si erano messi all'inseguimento della Ypsilon che aveva imboccato via Tonale in direzione mare. Durante la corsa il poliziotto aveva estratto la Beretta d'ordinanza esplodendo 4 colpi all'indirizzo del fuggitivo. I proiettili avevano raggiunto il lunotto, mandandolo in frantumi, schizzando intorno alla testa del guidatore non colpendolo solo per un soffio tanto che uno di essi si era conficcato nel montante del poggiatesta. Spaventato e sotto choc, il 26enne si era fermato all'altezza del ponte degli scout dove era stato raggiunto dalle pattuglie della polizia di Stato.

Mentre il personale della Scientifica ricostruiva l'intera vicenda era emerso che il ragazzo, incensurato e con tutte le carte in regola, non si era fermato all'alt proprio a causa della fretta di arrivare dalla fidanzata e che nella manovra aveva colpito l'agente. All'epoca il guidatore non era stato arrestato ma semplicemente denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale mentre il poliziotto era stato indagato appunto per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose.

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