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Cronaca

Contrasto allo stalking: la “rete” anti-violenza a Rimini

E' partito giovedì mattina un nuovo progetto che si propone di far conoscere le "armi" a disposizione delle "vittime vulnerabili" per difendersi dalle persecuzioni e dai molestatori seriali

E’ partito giovedì mattina un nuovo progetto che si propone di far conoscere le “armi” a disposizione delle “vittime vulnerabili” per difendersi dalle persecuzioni e dai molestatori seriali: l’iniziativa, frutto di una strategia condivisa tra Carabinieri, Comune di Rimini ed associazioni anti-violenza del territorio, dopo lavori preparatori durati oltre un mese, attraverso l’esame e lo studio del fenomeno, l’interscambio di dati ed esperienze, ha portato all’elaborazione di un documento che sarà presentato durante incontri ad hoc con gli studenti delle scuole superiori e vedrà, come momento culminante, conferenze pubbliche, con dibattito, utili a  far comprendere l’attualità dello stalking, le “risorse in campo” disponibili, sia in città che nella provincia di Rimini, a supporto di chi è vittima di persecuzioni e molestie.

Il primo passo si è compiuto,  quando circa 250 studenti del polo scolastico di Viserba (Liceo Scientifico ed Artistico “Serpieri” ed Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali “Einaudi”) hanno incontrato sul tema, oltre che i vertici provinciali dell’ Arma, un team di esperti, costituito, per il Comune di Rimini, dall’Assessore alle politiche di genere,  Nadia ROSSI, per il centro anti-violenza “Rompi il Silenzio” dal presidente, Paola GUALANO e dall’operatrice, Elena ARIANO, nonché da due avvocati della rete antiviolenza presente in  Rimini, Aida PINI e Veronica MAGNANI. Durante gli interventi, i relatori hanno spiegato cosa siano e come si manifestino gli atti persecutori, come si possano identificare e quali strumenti normativi esistano per difendersene: grande spazio è stato poi riservato alla cosidetta “rete antiviolenza” presente in Rimini, illustrando, con un taglio eminentemente pratico, cosa fare in caso di persecuzione e a chi rivolgersi per “essere aiutati”. I relatori, in maniera dialettica, hanno affrontato il tema ad ampio spettro, con un linguaggio semplice ed efficace, ricorrendo ad  esemplificazioni pratiche, tratte dalla loro esperienza professionale quotidiana, invitando i giovani interlocutori a formulare domande per approfondire il tema, purtroppo di grande attualità.

In questo contesto, l’Arma dei Carabinieri mette a disposizione la professionalità maturata sul campo e la sua secolare integrazione nelle comunità della Provincia, attraverso le sue 20 Stazioni Carabinieri che contano tutte di militari appositamente qualificati a seguito di corsi tematici, tenuti dalla Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche del Ra.C.I.S. di Roma. Per parte sua, il Comune di Rimini, quale istituzione territoriale, ha affrontato il tema delle politiche sociali e degli interventi a favore delle fasce deboli della popolazione, illustrando l’importante contributo offerto al contrasto di ogni forma di violenza, mentre l’associazione di volontariato “Rompi il silenzio”, dotata di un numero dedicato, diffuso in tutte le Caserme dei Carabinieri, ha descritto il sostegno offerto alle vittime di violenza, che può essere psicologico, tramite i suoi consulenti e volontari, nonché materiale, attraverso l’ospitalità presso la  struttura di accoglienza denominata “Casa Artemisia”. L’ incontro odierno con gli studenti di Viserba è solo il primo passo di un progetto più ampio, poiché la diffusione della cultura della legalità ed i seminari formativi nelle scuole continueranno, mentre in autunno è previsto un ulteriore impegno del citato “gruppo di lavoro”: un meeting pubblico, aperto ai cittadini, per parlare a tutti dello stalking.

 

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