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Cronaca

La vittima dello stupro sparita, assolto l'imputato della violenza sessuale

La 18enne richiedente asilo aveva raccontato di essere stata aggredita e violentata nei bagni della stazione ferroviaria di Cattolica

Il pubblico ministero aveva chiesto 6 anni di reclusione per Jeffrey Oni Oboh, il 30enne nigeriano accusato dello stupro ai danni di una 18enne richiedente asilo, avvenuto lo scorso 7 agosto nella stazione ferroviaria di Cattolica, ma dopo aver presentato la denuncia la vittima è letteralmente scomparsa dalla faccia della terra e, pare, sia ritornata nel suo Paese d'origine. A nulla sono valse le ricerche per cercare di rintracciarla e, alla fine, il gip non ha potuto fare altro che assolvere l'imputato con formula dubitativa dal momento che la 18enne non ha confermato in aula le accuse. La ragazzina, secondo quanto era emerso, dopo essere stata violentata era riuscita a prendere il cellulare del suo aguzzino e aveva digitato il numero del proprio fidanzato al quale, in tutta fretta e senza ulteriori spiegazioni, gli aveva chiesto di memorizzare quel numero, riponendo nuovamente l’apparecchio nella borsa del violentatore. Sulla base di questo, erano partite le indagini della polizia di Stato. L'utenza telefonica è risultata appartenere a un conoscente del nigeriano e, da qui, gli inquirenti sono arrivati a Jeffrey Oni Oboh. Convocato in Questura con la scusa di una verifica del permesso di soggiorno, il 30enne era stato trovato in possesso della sim corrispondente al numero di cellulare e, la stessa 18enne, lo aveva riconosciuto facendo così scattare le manette.

IL VIDEO DELL'ARRESTO

La vittima era stata violentata nei bagni della stazione ferroviaria quando, il maniaco, l'aveva avvicinata con una scusa. Dopo aver costretto la 18enne a un rapporto completo, l'aveva poi lasciata andare sanguinante. La ragazzina, ospite di una comunità per emigranti rifugiati, solo dopo 2 giorni di angoscia e di perdite di sangue dalle parti intime, aveva trovato il coraggio di raccontare ai responsabili della casa protetta quanto accaduto e, da lì, venire portata in ospedale per le cure del caso. Dopo essere stata medicata, la giovane ha denunciato tutto alla polizia di Stato facendo così partire le indagini che hanno portato all'arresto del 30enne con l'accusa di violenza sessuale e lesioni.

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