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Cronaca

La sorpresa nell'uovo di Pasqua è il rientro in atmosfera della Tiangong 1

La stazione spaziale cinese fuori controllo sorvola i cieli della Romagna quattro volte al giorno

Il rientro della stazione spaziale cinese Tiangong 1 nell'atmosfera terrestre, la cui traiettoria interessa allo stato anche l'Italia, è previsto al momento per il giorno di Pasqua, attorno alle 10.25 ora di Greenwich, dunque le 11.25 in Italia. L'ultimo aggiornamento è stato fatto dagli esperti dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), nel corso di un incontro tra il Dipartimento della Protezione Civile e i rappresentanti della stampa con l'obiettivo di fornire tutte le informazioni disponibili ai cittadini e mettere a punto le modalità di diffusione dei successivi aggiornamenti.

Allo stato, hanno sottolineato ancora gli esperti, la probabilità che il satellite possa impattare sull'Italia è dello 0,2% e la parte di territorio che potrebbe essere interessata va sostanzialmente da Lampedusa alla pianura padana. Né la traiettoria esatta del rientro né il punto d'impatto sono però ancora certi: solo 36 ore prima della caduta si avremo maggiori informazioni sull'area che potrebbe essere interessata. E, nel caso fosse l'Italia, la conferma ci sarà con un preavviso sull'eventuale impatto attorno ai 40 minuti. Nel frattempo, però, il "Palazzo Celeste" sorvola la nostra penisola e la Romagna quattro volte al giorno impiegando 3 minuti ad effettuare il passaggio che può essere osservato da Rimini seguendo la tabella seguente.

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La probabilità di essere colpiti da un frammento della stazione spaziale cinese Tiangong 1 al suo rientro sulla Terra è minuscola, pari a 1 su 100.000 miliardi. Lo stesso vale per il rischio chimico dovuto a sostanze tossiche ancora presenti a bordo, come l'idrazina: è molto difficile che ne arrivi a terra anche una piccolissima frazione, afferma intanto il Laboratorio di Dinamica del Volo Spaziale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa, che sta monitorando la stazione spaziale cinese in vista del suo imminente impatto nell'atmosfera.

I frammenti in grado di sopravvivere alle proibitive condizioni del rientro precipiteranno su un'area di forma più o meno rettangolare, lunga fra 800 e 2.000 chilometri e larga circa 70 chilometri. La probabilità che i frammenti cadano tutti in mare è del 62%, mentre quella che il rientro avvenga nella fascia di latitudine compresa tra 35 e 43 gradi Nord, che comprende anche l'Italia, si aggira intorno al 18%. Nelle ultime 36 ore si potrà cominciare a escludere progressivamente aree del pianeta sempre più vaste, via via si avvicina il momento del rientro, sperando di eliminare alla fine oltre il 97% delle zone inizialmente considerate a rischio. In questo modo, per esempio, l'Italia potrebbe essere esclusa quasi sempre almeno diverse ore prima dell'impatto. 

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