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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Strade a luci rosse, le prostitute riminesi: “Impossibile realizzare il progetto”

"Anche se così ci sentiremmo più sicure, ogni notte siamo in balìa di balordi di ogni genere". I racconti delle lucciole che lavorano sulle strade del sesso a pagamento

Con una puntualità quasi svizzera, tutte le sere scendono in strada e, nonostante il freddo dell’inverno, si appostano sui marciapiedi in attesa dei clienti. Vestiti appariscenti, tacchi vertiginosi e sguardi ammiccanti per attirare l’attenzione degli automobilisti. Sono le lucciole riminesi, quasi tutte romene che “vendono a tutti la stessa rosa”, come cantava De Andrè. Giovanissime ma, allo stesso tempo, anche già navigate che oramai conoscono ogni sfaccettatura del mestiere più antico del mondo. Caduto oramai in disuso, soprattutto in inverno, l’amplesso in macchina, dopo la contrattazione in strada si accordano col cliente per consumare in qualche residence delle vicinanze.

“Soprattutto in inverno – racconta Anna, 22enne – la strada non è il posto più sicuro. Sono molti i balordi che girano e, spesso, si rischia grosso anche se, tra noi, ci passiamo la voce e siamo sempre in allerta per evitare spiacevoli incontri”. “Sarei favorevole a una zona dove possiamo lavorare in pace – prosegue Cati, 23 anni e appena arrivata a lavorare a Rimini. – Noi non facciamo nulla di male e, ogni notte, rischiamo di trovare qualche balordo che ci fa del male. Una mia amica, che lavora a Milano, è stata picchiata più volte per essere derubata”. “Non capisco tutto questo finto moralismo – spiega Kira, 22enne mentre attende qualche cliente nella zona di Bellariva. – La prostituzione c’è sempre stata e non ha mai fatto male a nessuno. Sarei favorevole a una regolamentazione e anche alla sua tassazione ma, in cambio, vorremmo avere più sicurezza”. “Ho paura – aggiunge Tea, 24 anni – che il voler realizzare una sorta di quartiere a luci rosse sia solo un’ennesima scusa per ghettizzarci. Non credo che ci permetteranno di scegliere dove aspettare i clienti e, sicuramente, non sarà una zona come il lungomare che, soprattutto in estate, ci permette di incassare bene”. “L’idea sarebbe anche buona – conclude Roxana, 23 anni – e sarei favorevole a una soluzione simile peccato che sarebbe irrealizzabile: i “marciapiede” di Rimini, come quelli di tutte le altre città, sono già lottizzati e dubito molto che sarebbe possibile mettere tutti d’accordo e farci spostare in massa”.

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