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Cronaca

Strage di Ustica, nel 42esimo anniversario Emma Petitti ricorda le vittime riminesi

La presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna si stringe insieme ai partenti delle persone scomparse: “Venga fatta giustizia”

In occasione della cerimonia per il 42° anniversario della Strage di Ustica, che si è tenuta lunedì mattina a Palazzo d’Accursio a Bologna insieme al sindaco Matteo Lepore e a Daria Bonfietti presidente dell’associazione Parenti delle vittime, la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti si è stretta ancora una volta attorno ai parenti delle vittime riminesi Pier Paolo Ugolini, Marco Volanti e Giuliana Superchi. Proprio qualche mese fa Petitti ha preso parte a Rimini all’inaugurazione della stele dedicata a al ricordo delle tre vittime riminesi e degli altri 78 passeggeri del DC-9 abbattuto il 27 giugno 1980 a Ustica. Il pannello è stato inaugurato nel parco della Memoria di Ustica in via Sartoni il 12 marzo scorso, cioè nel giorno del compleanno della giovanissima Giuliana Superchi che nel 1980 aveva 11 anni.

"Solo una cosa, ancora una volta, per l’ennesima volta, mi sento di dire – commenta Petitti  –: chiedere che venga finalmente fatta giustizia e si smetta di inquinare prove ormai accertate, di mettere in discussione un processo che è arrivato a conclusioni definitive, e che si individui subito e senza ombra di dubbio la nazionalità degli aerei che volavano quella sera attorno al DC9.  Per onorare le 81 vittime (tra cui le tre riminesi Giuliana Superchi, Pier Paolo Ugolini, Marco Volanti), che si sono inabissate quel maledetto 27 giugno nel mare di Ustica. Per rimarginare una ferita che ancora sanguina per la nostra regione, e per l’intero Paese". 

"Ricordare, raccontare, portare testimonianza – conclude Petitti –.  Sono gli elementi essenziali per far sì che un atto di guerra in tempo di pace non resti impunito e ogni suo tassello, anche il più terribile, venga reso noto. È una questione di dignità, di coerenza. È una questione di giustizia. Un abbraccio vero e sincero a tutti coloro che hanno sofferto e, al contempo, non hanno mai smesso di credere nella ricerca della verità. Nel mare, quel 27 giugno, c’è ancora una parte di tutti noi".

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