Studente riminese precipita dal settimo piano durante la spaghettata con gli amici
Il ragazzo lotta tra la vita e la morte, in corso gli accertamenti dei carabinieri per ricostruire la dinamica
"Stavamo facendo una spaghettata", poi la tragedia. Sono al vaglio dei Carabinieri le dichiarazioni degli amici del 27enne studente, originario di Rimini, che mercoledì mattina, alle 5 circa, è precipitato dal settimo piano di una palazzina di via Scandriglia, a Roma. Il ragazzo lotta tra la vita e la morte all'ospedale San Giovanni, dove tra poco verrà raggiunto dalla famiglia, in viaggio verso la Capitale. Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini per tentare di ricostruire quanto accaduto stamane all'alba nell'appartamento del quartiere Africano. Il 27enne non era solo in casa, con lui c'erano altre persone. Amici che nelle scorse ore hanno raccontato ai Carabinieri l'evolversi della serata. Lo studente, non è chiaro come, si sarebbe avvicinato pericolosamente al davanzale, forse per una bravata, per poi cadere nel vuoto. Il giovane, poi, è stato trovato agonizzante nella chiostrina interna del palazzo dove è finito dopo un volo di circa 25 metri. L'allarme è scattato intorno alle 5.30 con una chiamata al numero unico di emergenza 112 in cui si chiedeva aiuto per il ragazzo a terra.
Sul posto, oltre al personale del 118, sono intervenuti i carabinieri della stazione Viale Libia e della compagnia Parioli. I militari del Nucleo investigativo di Via In Selci hanno effettuato a lungo i rilievi alla ricerca di tracce che possano essere utili per stabilire con certezza quello che è accaduto allo studente e come mai sia precipitato. Gli elementi sono al vaglio, ma la pista più accreditata da chi indaga al momento è quella dell'incidente, anche se non si escludono altre ipotesi. Determinanti nelle prossime ore saranno i risultati degli esami del sangue effettuati al 27enne che faranno chiarezza sull'eventuale assunzione di alcol o droga.