Si è concluso con l'arresto di un 27enne senegalese, regolare in Italia e domiciliato nella provincia di Novara, lo stupro ai danni di una turista milanese avvenuto all'alba del 16 agosto sulla spiaggia di Rimini. Un lavoro certosino quello del personale della squadra Mobile che, aiutato anche dalla fortuna, ha individuato l'extracomunitario nella notte tra mercoledì e giovedì in uno stabilimento balneare poco lontano da dove si era consumata la violenza sessuale. Gli agenti della polizia di Stato, nel corso di una task forze per controllare l'arenile nelle ore notturne, verso l'1 si è imbattuto in un gruppo di stranieri che bivaccavano al Bagno 105. Tra questi spiccava anche il 27enne che, sotto molti aspetti, assomigliava alla descrizione fatta dalla vittima della violenza ed è stato portato in Questura per uleriori accertamenti.

Catturato lo stupratore di Ferragosto

Grazie alla collaborazione con gli agenti del Commissariato di Monza, dove risiede la 27enne, è stato possibile un riconoscimento immediato da parte della vittima che ha identificato il senegalese in un album fotografico facendo così scattare il fermo di polizia. Il giovane extracomunitario non ha voluto rilasciare dichiarazioni e, una volta ammanettato, si è chiuso in un mutismo ostinato.

Emergono, tuttavia, ulteriori particolari su quanto accaduto nella spiaggia del Bagno 111 nella notte tra il 15 e il 16 agosto. Secondo quanto emerso la ragazza, in vacanza a Torre Pedrera con la madre e col proprio fidanzato che però aveva lasciato la Riviera alla vigilia di Ferragosto, aveva fatto amicizia con un gruppo di ragazzi milanesi. La notte della violenza, tutto il gruppo si era trasferito a Rimini per un tour nei locali sulla spiaggia ed erano approdati al Bagno 111 verso l'1.30. La 27enne, tuttavia, aveva perso i contatti con gli amici verso le 3.30 e, secondo quanto raccontato nella sua denuncia, verso le 4 aveva conosciuto il suo violentatore che si era offerto di farle compagnia. I due si sono qundi intrattenuti su una panchina a chiacchierare ed è qui che, il senegalese, ha raccontato alla sua vittima si chiamarsi Seck, di vivere tra il Piemonte e la Lombardia approfittando, poi, del cellulare della ragazza per chiamarsi sul telefonino ed ottenere così il numero della 27enne.

Entrambi, poi, si sono recati a comprare le sigarette in un distributore automatico della zona, già individuato dagli inquirenti che stanno visionando le immagini telle telecamere a circuito chiuso. Sempre secondo il racconto della vittima, verso le 4.30 il giovane senegalese le ha chiesto del sesso in cambio della sua disponibilità ad averle fatto compagnia e, al rifiuto della vittima, l'avrebbe trascinata tra le cabine obbligandola, con la violenza, a un rapporto sessuale non protetto. Durante lo stupro, tuttavia, il 27enne si è fermato dopo aver sentito alcune voci che si avvicinavano e, dopo essersi rivestito e costretto la ragazza a fare altrettanto, l'ha riaccompagnata sulla strada per poi sparire. E' a questo punto che, la milanese, ha chiamato col proprio cellulare il 113 facendo accorrere sul posto una pattuglia delle Volanti e un'ambulanza del 118. Visitata in pronto soccorso, il referto ha accertato la presenza di ecchimosi su entrambe le braccia e l'interno delle coscie oltre a lesioni intime compatibili con uno stupro.

"Sono molto soddisfatto e contento del lavoro fatto - ha commentato Maurzio Improta, Questore di Rimini. - Un grosso sacrificio umano da parte del personale di tutta la Questura che ha visto, in poco tempo, venire a capo delle due violenze sessuali consumate a Ferragosto. Non esiste nessun violentatore seriale e, la polizia di Stato, riesce a fare il proprio lavoro sul territorio".