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La Giunta comunale di Riccione ha approvato nell'ultima seduta del 2013, il 28 dicembre scorso, il Piano delle emergenze di protezione civile

La Giunta comunale di Riccione ha approvato nell’ultima seduta del 2013, il 28 dicembre scorso, il Piano delle emergenze di protezione civile. Il piano, predisposto dal Servizio comunale di protezione civile in collaborazione con i servizi tecnici e l’apporto professionale del geologo Pietro Cucci, in qualità di consulente esterno, prefigura le potenziali situazioni di rischio idrogeologico e sismico, individuando la catena di comando, le risorse umane e materiali a disposizione del soccorso, le aree di emergenza, il “chi-fa-cosa” in caso di calamità.

Sarà il Consiglio comunale, in una delle prossime sedute, ad approvare il piano in via definitiva. L’approvazione del documento nei tempi dovuti è anche condizione per accedere ai finanziamenti regionali per l’adeguamento degli edifici pubblici e scolastici al rischio sismico. Il piano affronta diverse tipologie di emergenze: in primo luogo il rischio sismico, poi, con le stesse modalità di risposta, i rischi idrogeologici, da incendio, da incidente chimico-industriale legato al trasporto.

A partire dall’inquadramento territoriale, il piano prende dunque in esame i diversi scenari di emergenza, mettendoli in relazione con la viabilità cittadina, le aree utilizzabili come luoghi di smistamento merci e automezzi, le principali infrastrutture pubbliche da controllare e mettere in sicurezza, le reti di comunicazione utilizzabili in caso di calamità, il ripristino, il più rapido possibile, dei servizi essenziali. La catena di comando in caso di emergenza fa capo al Sindaco, individuato dalla legge come Autorità di protezione civile.

Il suo braccio operativo è il COC, Centro operativo comunale, che a sua volta si coordina con il livello operativo provinciale e regionale. Sono inseriti nel COC, coordinato dal responsabile del Servizio di protezione civile cittadina, i dirigenti dei settori tecnici e i responsabili dei settori vitali in caso di emergenza: polizia municipale, sanità e assistenza sociale, telecomunicazioni, volontari di protezione civile. Il piano passa poi ad individuare aree e parcheggi pubblici in grado di ospitare tendopoli e ripari d’emergenza, con l’indicazione di servizi igienici già esistenti, tendoni sportivi già installati, allacci e cabine elettriche.”

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